Manca la benedizione del leader di Forza Italia, ma ormai i giochi sembrano fatti. Intanto lo scontro si palesa sui manifesti elettorali. E il Carroccio poco convinto della scelta non punta sul candidato Fdi (indicato solo in un angolo)
VERONA – La benedizione di Silvio Berlusconi non è ancora arrivata, anzi è attesa da un paio di mesi. Eppure Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, ex assessore regionale veneto, ex segretario della Liga Veneta, dovrebbe ormai avercela fatta. Ha incontrato i vertici di Forza Italia a Roma e ha incassato il sostegno del partito per le prossime elezioni amministrative. Il che significa un centrodestra spaccato in due nel capoluogo in riva all’Adige, visto che Lega e Fratelli d’Italia sostengono il sindaco uscente, Federico Sboarina, che in corso di legislatura ha fatto il salto prendendo la tessera del partito di Giorgia Meloni e facendo ingoiare un rospo a Matteo Salvini, segretario del Carroccio.
“L’appoggio è ormai probabile, manca solo la decisione del Cavaliere” fanno sapere dallo staff di Tosi che è reduce dall’incontro romano, solennizzato da un comunicato di Forza Italia. Tuttavia prevale ancora la cautela. Nella nota si dà conto che il coordinatore nazionale di Forza Italia, onorevole Antonio Tajani, il coordinatore regionale Michele Zuin (deputato) e il coordinatore provinciale veronese Claudio Melotti, hanno avuto un faccia a faccia con Tosi. Erano presenti anche il senatore veronese Massimo Ferro e il consigliere regionale Alberto Bozza. Nel comunicato non si dice che Forza Italia sosterrà Tosi, ma che Forza Italia parteciperà alla sfida elettorale (e questo lo si sapeva), che l’avversario da battere è l’ex calciatore Damiano Tommasi, candidato del centrosinistra (anche questo era noto) e che comunque l’orizzonte per il partito è quello del centrodestra. Sboarina non viene nemmeno citato ed è il segnale più evidente della freddezza esistente nei confronti dell’avvocato che cinque anni fa venne eletto con il gruppo Battiti, assieme a tutta la coalizione. Dietro le quinte si parla anche di tentativi in extremis di evitare lo strappo e di trattative per impedire che Forza Italia dia un assist non tanto al candidato del centrosinistra, piuttosto invisibile, quanto a Tosi, che può contare su uno zoccolo duro e anche su “Italia Viva” di Matteo Renzi. Se Tosi andasse al ballottaggio contro Sboarina, sarebbero scintille, ma i sondaggi al momento non sciolgono l’enigma se l’ex sindaco sia in grado di arrivare al secondo posto per vedersela con quello uscente.
Comunque la spaccatura è evidente, anche perché all’interno dell’accoppiata Lega-Fratelli d’Italia che appoggia Sboarina non sembra che tutto vada a gonfie vele. Basta osservare i manifesti elettorali. In quello di avvio della campagna elettorale la foto di Sboarina è accompagnata da una scritta – “Verona Olimpica. Con noi vince la città” – che richiama il fatto che la cerimonia conclusiva dei Giochi invernali del 2026 si terrà all’Arena. Sarà anche un evento significativo, ma non sembra così decisivo da marcare una campagna elettorale in una città. La Lega, inoltre, che ha raggiunto un accordo con Fratelli d’Italia per avere, in caso di vittoria, il vicesindaco, non manifesta un eccessivo entusiasmo per Sboarina. Nel proprio manifesto elettorale, il nome dell’avvocato è relegato in un angolo, mentre l’invito è di votare per la Lega. Tosi, invece, nel manifesto elettorale presenta solo sé stesso. “Flavio Tosi, torna il sindaco. Sicurezza, lavoro, famiglia, turismo”. Come dire che è lui il vero sindaco di Verona (lo ha fatto per dieci anni, dal 2007 al 2017). Da parte sua, Damiano Tommasi ha preferito non apparire in foto sui manifesti, in nome di una strategia dell’assenza. Vedremo se sarà pagante.