Televisione

Denise Pipitone, anche ‘Chi l’ha Visto?’ nelle indagini della procura di Caltanissetta? Cosa sta accando in Rai

Secondo il quotidiano La Verità, la trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli, sarebbe finita nel mirino del Tribunale di Caltanissetta, competente per le controversie che riguardano i magistrati di Marsala, per alcune ricostruzioni sul caso. Ci sarebbe un procedimento civile con una richiesta pesante

di Giuseppe Candela

“Chi cerca Denise Pipitone ha trovato solo grane”, titola il quotidiano La Verità. Il riferimento è alla bambina scomparsa a Mazara del Vallo il 1° settembre del 2004 mai ritrovata, tra false piste e processi discussi. Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro anche “Chi l’ha visto?“, la trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli, sarebbe finita nel mirino del Tribunale di Caltanissetta, competente per le controversie che riguardano i magistrati di Marsala, per alcune ricostruzioni sul caso. Ci sarebbe un procedimento civile con una richiesta pesante: “Nei corridoi della Rai parlano di 300 mila euro. Ma gli avvocati che, come consulenti, assistano legalmente la trasmissione non confermano. E anche se tra gli autori e inviati in molti ricordano che verso ottobre in redazione si parlò della questione, la conduttrice, contattata dalla Verità, ha respinto qualsiasi tentativo di approfondimento”, scrive La Verità.

Proprio qualche settimana fa la conduttrice si era sfogata con la rivista Telesette perché subissata da querele temerarie. “Attorno a me stanno facendo terra bruciata”, aveva commentato Piera Maggio esprimendo solidarietà a Milo Infante, volto e autore di “Ore 14” indagato a Caltanissetta perché querelato da un magistrato di Marsala. “Perché mi hanno querelato? Perché in Italia c’è il reato di lesa maestà. Quando mi rinvieranno a giudizio – e con la querela di un magistrato il rinvio a giudizio è scontato —, quando leggerò le carte, scoprirò cosa ho detto di così diffamatorio nei confronti della procura di Marsala. I pm di Marsala hanno presentato una querela per diffamazione aggravata non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti di altri colleghi. Penso che sia lecito domandarsi se non farebbero meglio a utilizzare il loro tempo diversamente”, il commento di Infante al Corriere della Sera.

“Al momento sto aspettando che mi arrivino le carte. Sono sereno e tranquillo di non aver detto niente di diffamatorio; se la diffamazione consiste nel criticare delle indagini aperte e chiuse a tempo di record, allora sono colpevole. Ma lo direi di nuovo”, ha sottolineato il conduttore: “I giornalisti sono i cani da guardia del potere e la magistratura rappresenta un potere dello Stato. Se volete i giornalisti adoranti e che battono le mani ogni volta che arrestate qualcuno fate pure… Io penso che quando lo Stato fallisce i magistrati non possano chiederci di dire che sono stati bravi lo stesso. (…) Io mi occuperò del caso di Denise più di prima. È adesso che si sono spenti i riflettori che Piera Maggio e Piero Pulizzi hanno ancora più bisogno che qualcuno se ne occupi. Perché oggi Denise non la cerca nessuno”.

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