La serie cult “Un Medico in famiglia” ha tenuto compagnia al pubblico di Rai1 dal 1998 al 2016, al centro della scena Lino Banfi e Giulio Scarpati ma anche Margot Sikabonyi. Per tutti Maria Martini, il personaggio interpretato per oltre quindici anni. Un ruolo che le ha regalato il grande successo influenzando fortemente la sua vita: “A me non piaceva molto stare lì, cioè mi incuriosiva, ma ero molto timida e mi sentivo in colpa perché era capitato per caso. Io mi sono sempre sentita in colpa, mi sentivo come se non mi meritassi quel posto. Ho fatto terapia ad un certo punto e ho iniziato ad accettarlo, ma solo adesso sono arrivata a questa consapevolezza”, ha dichiarato a Oggi è un altro giorno, programma del pomeriggio della prima rete del servizio pubblico condotto da Serena Bortone.
Lei avrebbe voluto fare la ballerina, finita al cinema e in tv per caso. Durante le registrazioni della prima stagione la morte di suo padre: “Per tutti noi è stato uno shock infinito, un dolore immenso. Tornare sul set e trovare una seconda famiglia mi aiutato. Sono stati anni bellissimi in cui ho lavorato con persone splendide. Avevo solo 15 anni, poi era morto papà e io avevo bisogno di scoprirmi, ma Maria era sovrastante. Ho sentito la necessità di trovarmi e così ho iniziato a ribellarmi”.
“Da lì l’idea di fuggire: decisi di andare alle Hawaii, a Honolulu dove iniziai a studiare biologia marina all’università. Era una fuga e per farla bene dovevo scegliere il posto più lontano e io poi in realtà mi ero immaginata questa vita tra i delfini e il mare. Quindi sono partita e sono arrivata in questa isola, all’università, ho trovato una casa in mezzo gli arcobaleni e poi mi sono resa conto che dovevo tornare, questa è la vita che avrei fatto da pensionata dovevo tornare per riprendere la mia vita”, ha dichiarato Sikabonyi che oltre al suo impegno di attrice è anche una life coach e insegnante di yoga.
Oggi la sua vita è cambiata, è sposata e ha due figli, e quel risentimento verso il personaggio di Maria Martini che l’aveva “ingabbiata nella sua adolescenza è sparito. Ora provo un’enorme gratitudine, mi dispiace aver vissuto così male questo personaggio“, ha concluso prima di lanciare il suo impegno al cinema con “Bocche Inutili“, un film che racconta la storia della deportazione di due donne nel campo di Fossoli.