È stato pubblicato sul Giornale ufficiale del ministero della Difesa il nuovo decreto di concerto con i ministri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’Economia e delle finanze recante l’autorizzazione alla cessione di armi all’Ucraina. Il testo, firmato lo scorso 22 aprile dai titolari dei tre dicasteri (Guerini, Di Maio e Franco), è composto da tre articoli. Per l’entrata in vigore è attesa adesso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il nuovo decreto interministeriale sul nuovo invio di aiuti militari, da parte dell’Italia, a Kiev, sarà al centro dell’audizione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, prevista giovedì davanti al Copasir. Si va verso la presentazione di una nuova lista secretata, come già avvenuto per la prima tranche di aiuti. L’audizione di giovedì servirà infatti per fare il punto sulla situazione in Ucraina anche alla luce della riunione, svoltasi nella base americana di Ramstein in Germania, del “Gruppo di Consultazione per il supporto all’Ucraina” organizzato dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd James Austin e al quale hanno preso parte i rappresentanti di più di 40 Paesi, anche extra-europei, della Nato e dell’Ue.
“Nel corso della audizione sarà anche data informazione sul nuovo decreto interministeriale inerente l’invio di equipaggiamento e armi in Ucraina secondo quanto previsto dal decreto legge 14/2022″, ha riferito il presidente del Copasir, il senatore Adolfo Urso. Proprio il presidente del Comitato parlamentare, nei giorni scorsi, aveva spiegato i motivi che avevano spinto a non rendere pubblica la prima lista con gli aiuti che fu piuttosto “secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e per non informare colui che sa aggredendo il popolo ucraino su quello che gli stiamo fornendo”. Del resto, aveva spiegato Urso, informare il Copasir, che lavora con tutti i vincoli di segretezza, equivale a informare il Parlamento: “Il Copasir – aveva infatti spiegato Urso – è formato da rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, in questo modo il governo ha informato tutti i rappresentati di tutti i gruppi parlamentari”.
Guerini, al termine del vertice di Ramstein, ha assicurato che l’Italia continuerà a fare la sua parte sulla base delle indicazioni decise dal parlamento italiano annunciando “un nuovo invio da parte italiana di equipaggiamenti militari, indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina”. Il nuovo decreto avrà la “stessa natura della precedente tranche di aiuti, forniti sulla base delle richieste da parte Ucraina e in ossequio alle risoluzioni del Parlamento”, ha messo le mani avanti Guerini. Una rassicurazione che potrebbe non bastare al M5s che chiede invece al ministro e al premier di venire a riferire in Parlamento. Giuseppe Conte, che martedì ha riunito la sua segreteria politica, ha chiesto infatti “condivisione sull’indirizzo politico e piena possibilità di conoscere gli interventi programmatici del governo” sulle armi.
Per i 5 Stelle il nuovo pacchetto di armamenti per l’Ucraina dovrà essere giustificato in modo rigido dalla legittima difesa come “definito dall’articolo 51 della Carta dei diritti dell’uomo“. Insomma, l’Italia non deve prestare in alcun modo il fianco ad operazioni che possano contribuire a una escalation bellica. Non è tanto questione di “peso” delle armi, leggere o pesanti, quanto appunto di “perimetro” degli aiuti: il M5s si opporrà ad aiuti dall’Italia che possano servire da “controffensiva” all’attacco russo. Un’invasione voluta da Vladimir Putin che la segreteria 5 Stelle condanna “senza se e senza ma“.