L'ex commissario era coinvolto in uno dei filoni del procedimento su irregolarità negli appalti per gli approvvigionamenti nelle Forze Armate
La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per l’ex commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, indagato nei mesi scorsi per corruzione per esercizio della funzione e frode nelle pubbliche forniture, in uno dei filoni del procedimento su irregolarità negli appalti per gli approvvigionamenti nelle Forze Armate. Il pm Carlo Villani, al termine dell’attività di indagine, ha trasmesso al gip la richiesta di archiviazione. A Figliuolo veniva contestato l’omaggio di quattro capi di abbigliamento sartoriali da parte di una società.
Lo scorso novembre la procura aveva chiuso le indagini per l’inchiesta principale – che non riguarda Figliuolo – su un presunto sistema illecito che gestiva appalti nelle forniture delle forze armate anche grazie alla compiacenza di alti ufficiali corrotti. In 17 rischiano di finire a processo tra appartenenti all’Esercito, all’Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e imprenditori. Nei loro confronti il pm di piazzale Clodio contesta, a seconda delle posizioni, i reati di frode nelle pubbliche forniture, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Al centro dell’indagine presunti illeciti in appalti da 18,5 milioni di euro. Tra le gare finite sotto la lente degli inquirenti anche quelle relative alle forniture di gradi e distintivi. In base a quanto accertato dagli inquirenti le persone finite nel registro degli indagati avevano creato un vero e proprio meccanismo corruttivo che imponeva mazzette per circa il 10% del valore delle gare.