In Spagna più di 12,8 milioni di lavoratori attualmente attivi hanno un contratto a tempo indeterminato: ha riportato la notizia l’Istituto Nazionale di Statistica (Ine), all’interno dei dati relativi al primo trimestre del 2022. Da quando il dato è disponibile, ha sottolineato il quotidiano La Vanguardia, si tratta di un record ed arriva a seguito della recente entrata in vigore della riforma del mercato del lavoro, approvata con l’obiettivo dichiarato “combattere il precariato“: riducendo le tipologie di contratti lavorativi possibili, favorisce quelli a tempo indeterminato.

Il governo socialista di Sanchez ha recentemente adeguato le basi contributive all’aumento del minimo salariale interprofessionale entrato in vigore a metà febbraio: dalla misura risulta colpito in particolare il costo del lavoro sui contratti sotto i 30 giorni, per i quali l’aumento del contributo giornaliero è di circa un euro. Per l’esecutivo, dall’inizio dell’anno la misura ha già disincentivato le imprese a ricorrere a rapporti brevi e brevissimi.

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