Il sostituto pg di Firenze ha chiesto pene comprese tra i 3 anni e 6 mesi e gli 8 anni e2 mesi per i dipendenti dell'italiana Cima Riparazioni e delle società tedesche e austriache Gatx Rail e Officina Jungenthal. A completare le richieste il pm di Lucca Salvatore Giannino: cinque anni e nove mesi al successore di Moretti alla guida di Rfi, Michele Mario Elia. Dalle richieste è stata scorporata la porzione di pena relativa all'omicidio colposo plurimo, dichiarato prescritto
Formulate le richieste di condanna nel processo di Appello bis per la strage di Viareggio, il disastro del giugno 2009 in cui un treno-cisterna contenente Gpl deragliò nei pressi della stazione della cittadina toscana, provocando un’esplosione e un incendio che uccise 32 persone. Nell’udienza di giovedì il sostituto procuratore generale di Firenze Sergio Affronte ha chiesto pene comprese tra i tre anni e sei mesi e gli otto anni e due mesi per dieci dei 16 imputati: si tratta di dipendenti dell’italiana Cima Riparazioni e delle società tedesche e austriache Gatx Rail e Officina Jungenthal, addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci, oltre all’ex amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano. A completare le richieste il sostituto procuratore di Lucca Salvatore Giannino, applicato alla Procura generale per questo processo: tre anni e nove mesi per Francesco Favo (ex responsabile certificazione sicurezza di Rete ferroviaria italiana), tre anni e otto mesi per Emilio Maestrini (ex responsabile sicurezza di Trenitalia), cinque anni e otto mesi per Mario Castaldo (ex direttore divisione di Cargo Chemical). Giannino ha infine chiesto una condanna a sei anni e nove mesi per Mauro Moretti, ex ad di Rfi e di Ferrovie dello Stato (era stato condannato a sette anni nel primo Appello), e a cinque anni e nove mesi al successore di Moretti alla guida di Rfi, Michele Mario Elia (era stato condannato a sei anni). Nella gestione della sicurezza ci furono “omissioni gravi, gravissime e reiterate negli anni”, ha detto il pm in requisitoria.
Dalle richieste è stata scorporata la porzione di pena relativa all’imputazione di omicidio colposo plurimo, che la Cassazione – l’8 gennaio del 2021 – ha dichiarato prescritta escludendo l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro: l’unico reato contestato è rimasto quello di disastro ferroviario. In generale però la quantificazione della pena è rimasta simile a quella inflitta nel primo processo d’Appello. Nel dettaglio il sostituto pg Affronte ha chiesto sei anni e sei mesi per Uwe Kriebel, l’operaio della Jungenthal che secondo l’accusa avrebbe dovuto rilevare il difetto dell’asse del carro-cisterna deragliato, e per i suoi superiori Andreas Schroter e Helmut Brodel: tutti e tre erano stati condannati a sei anni e dieci mesi al termine del primo processo d’Appello. Di otto anni e due mesi invece la pena richiesta per Peter Linowsky e Rainer Kogelheide di Gatx Rail Germania; sette anni e quattro mesi per Roman Mayer e Johannes Mansbart, dirigenti di Gatx Rail Austria; tre anni e sei mesi per Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini, rispettivamente manager e responsabile tecnico di Cima Riparazioni; cinque anni e sei mesi per l’ex amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano (condannato a sei anni nel primo processo di appello), accusato di aver noleggiato e usato i carri merci tedeschi omettendo tra l’altro di far verificare l’avvenuta esecuzione dei controlli.