Primo trimestre in perdita da 7 anni per Amazon che ha chiuso il periodo gennaio-marzo 2022 con un rosso di 3,8 miliardi di dollari (3,6 miliardi di euro) contro gli 8 miliardi di profitto che avevano caratterizzato lo stesso periodo del 2021. Il dato è al di sotto delle attese degli analisti e questo ha provocato un crollo del 9% del titolo del gruppo nel “pre mercato”, con una perdita di capitalizzazione di circa 200 miliardi. Il valore della partecipazione del fondatore Jeff Bezos si è ridotta di 13 miliardi di dollari in poche ore. Il risultato sarebbe stato ancora peggiore se nel bilancio non comparisse anche un credito di imposta di oltre un miliardo di dollari. I ricavi sono saliti da 108 a 116 miliardi di dollari (c’è anche un qualche effetto dell’inflazione) ma sono cresciuti anche i costi, passati da 99 a 112 miliardi. I costi sono cresciuti soprattutto negli Stati Uniti dove passano da 60 a 70 miliardi di dollari mentre nel resto del mondo il rialzo non arriva al miliardo.
L’incremento sarebbe riconducibile al rincaro dei carburanti che rendono più costose le consegne e a politiche retributive più generose per attrarre lavoratori. Amazon assunto 780mila persone negli ultimi due anni per far fronte al boom delle vendite on line (+ 39% solo nel 2020) legate chiusura degli esercizi commerciali tradizionali a causa delle misure di contenimento della pandemia Ha anche aumentato i salari, pagato bonus per i nuovi assunti ed era disposta a far viaggiare furgoni semivuoti per assicurarsi che i clienti ricevessero i loro pacchi in tempo. Ora che la “domanda da lockdown” rallenta gli incassi faticano a coprire i maggiori costi. Sui risultati pesa anche la perdita da 7,6 miliardi riconducibile all’investimento nell’azienda di produzione di auto elettriche Rivian.
Allarma il dato sul flusso di casa che segna un meno 18,6 miliardi nei 12 mesi conclusisi a marzo contro un flusso positivo di 26 miliardi nello stesso periodo dell’anno prima. Continua a “tirare” la divisione Amazon web services (Aws), in sostanza i servizi di cloud di cui Amazon è con Microsoft il primo fornitore al mondo, che hanno garantito incassi per oltre 18 miliardi e un utile operativo di 6,5 miliardi, due miliardi in più di un anno fa. L’incremento dei ricavi Aws è del 37% ma inferiore rispetto alle performance dei concorrenti Microsoft e Google. La società spiega in una nota che “Pandemia e guerra in Ucraina hanno reso il contesto particolarmente sfidante”.