Il leader M5S si è trovato costretto - ancora una volta - a smentire più o meno fantasiose ricostruzioni di stampa su presunti ammiccamenti a sfondo elettorale verso l'accademico della Luiss. "Non ho mai incontrato, né parlato, né espresso valutazioni sul professor Orsini e non ho mai discusso una sua candidatura", ha ribadito, come peraltro aveva già fatto il professore
“Non scriviamo falsità. Non ho mai incontrato, né parlato, né espresso valutazioni sul professor Orsini e non ho mai discusso una sua candidatura”. Così Giuseppe Conte si è trovato costretto – ancora una volta – a smentire più o meno fantasiose ricostruzioni di stampa su presunti ammiccamenti a sfondo elettorale del M5S verso l’accademico della Luiss. Giovedì è stata Repubblica a dare per certo un incontro tra i due, sostenendo che l’ex premier (incoraggiato da una non meglio precisata “persona che conosce bene entrambi”) abbia invitato il docente a un appuntamento riservato “per confrontarsi sul conflitto in Ucraina”, in cui gli avrebbe “chiesto consigli” e manifestato apprezzamento per il suo “pensiero laterale“. Per poi sondare una disponibilità a candidarsi con il Movimento alle prossime politiche, “proposta che Orsini non avrebbe respinto, anzi”. E serve a poco che l’avvocato, a margine di un convegno organizzato dalla Uil, abbia detto di non conoscere nemmeno il professore di sociologia del terrorismo: “Conte sull’invasione dell’Ucraina si confronta con Di Maio o preferisce chiedere consiglio a Orsini? Giusto per sapere, chiedo per un amico…”, scrive beffardo su Twitter il presidente della Commissione Affari europei del Senato, il dem Dario Stefano.
Le voci di un abboccamento peraltro erano già state rispedite indietro dallo stesso Orsini: “Io non ho smentito questa bufala gigantesca perché ho voluto prendere in giro i miei detrattori e calunniatori. Mi sono fatto grandi risate in famiglia in questi giorni. È una bufala che non sta né in cielo né in terra”, ha detto domenica sera a Non è l’Arena su La7. “Il Movimento 5 Stelle non mi ha mai contattato, mai avuto contatti nella mia vita. Tutte le persone a me più care mi hanno consigliato di smentire, perché era una mossa per screditarmi e suggerire il secondo fine di entrare in Parlamento. Non ho smentito perché mi sono divertito troppo”, ha spiegato il professore, precisando peraltro di aver votato nel corso della sua vita prevalentemente per il Pd.
Qualche giorno prima un retroscena molto simile era stato costruito dal Foglio, che basandosi su un singolo virgolettato attribuito a “parlamentari grillini sdraiati sui divanetti” – “La cosa non ci stupirebbe” -, titolava: “Dalla tv al Parlamento: nel M5S si parla di candidare Orsini alle politiche”. “L’attrazione di un pezzo di mondo grillino che conta verso Orsini c’è, eccome. E cresce giorno dopo giorno”, scriveva il quotidiano per accreditare la ricostruzione, assicurando che “i parlamentari del Movimento ne discutono garruli” e “Conte svicola con chi gli fa battute piene di giusta curiosità”. E affidandosi, per corroborare la tesi, non a un grillino ma al senatore Pd Andrea Marcucci: “Orsini, con i suoi giudizi strampalati, è ormai diventato un protagonista del circo mediatico. Ritengo plausibile che qualcuno provi a candidarlo”. Anche in questo caso Conte si era premurato di smentire tutto, ma senza successo: “L’ipotesi, al di là delle smentite di rito, inizia a camminare nel Palazzo”. E tanto basta.