Mille sfumature di blu, spiagge color perla, e un intreccio di culture, eredità di una storia fatta di commerci. Profumo di zenzero e pepe nero, chiodi di garofano e semi di cardamomo. Zanzibar è un’ispirazione, forse la stessa che trovò Freddy Mercury, il mito dei Queen che visse in quest’isola la sua infanzia.
Poco più al largo dalle coste della Tanzania spuntano due isole, Unguja e Pemba, costellate da atolli minori. Un arcipelago da sogno, non solo per la meraviglia del mare e della natura, ma anche per il loro passato avvincente. Una storia fatta di scambi e commerci, Zanzibar era un ponte tra l’Africa e il Medio Oriente, un affaccio sull’Oceano Indiano che oggi descrive una ricca cultura. Una vacanza a Zanzibar ammalia per le atmosfere esotiche e l’unicità della tradizione, un viaggio che può avere inizio sotto un ombrellone o all’ombra dei vicoletti di Stone Town, il centro storico della capitale, dove si affacciano edifici arabeggianti dall’intonaco sbiadito, impreziositi da portoni intarsiati. L’architettura moresca è l’eredità di Zanzibar Town, la città principale situata sul lato occidentale dell’isola maggiore di Unguja, così l’antico mercato di Darajani, nelle immediate vicinanze di Creek Road. Un bazar nel regno dei mercanti, uno spaccato di vita locale moderato dalla domanda e dall’offerta, economia elementare proiettata in un vortice di colori, nuvole di profumi e odori decisi, dalla dolcezza della frutta esotica, a quello pungente del pesce, sopraffatto dalle spezie che stuzzicano le narici. Il commercio è l’identità della città, e anche l’Old Dispensary lo testimonia, il Vecchio Dispensario costruito vicino al porto da un ricco mercante indiano all’inizio del Novecento, un’architettura dell’utile, oggi trasformata in memoria storica, una delle mete più interessanti da non perdere.
I sapori di Zanzibar
A Zanzibar la conoscenza incontra il piacere. La buona tavola è il modo migliore per assaporare un viaggio nel gusto nel mondo delle spezie, tutt’oggi coltivate nelle tipiche fattorie dell’arcipelago, le Shamba. L’odore dei chiodi di garofano (di cui Zanzibar è una delle maggiori produttrici al mondo), di curcuma, zenzero, cannella, coriandolo, cumino e di tutte le varietà di pepe che possiate immaginare non basta, il sapore va sperimentato nei piatti tradizionali, gustati rigorosamente come i locali. Il modo migliore per assaporare qualche delizia e confondersi con le persone del luogo è una tappa a Foroghani Gardens, i giardini pubblici di Zanzibar Town, che ospitano numerosi chioschetti di venditori ambulanti. Qui potrete trovare davvero di tutto: consigliatissimo il pweza alla griglia insaporito da un mix di spezie, ovvero polpo freschissimo accompagnato da riso e cumino, il pwewa wa nazi, sempre a base di polpo, curry, latte di cocco cardamomo, cannella, aglio e lime. Per gli amanti della carne, pollo al curry, servito con cocco e curcuma, piatti di carne di capra oppure il famoso sorpotel, una ricetta molto saporita a base di manzo e interiora. Alternative vegetariane, la famosa zuppa di fagioli e cocco, arricchita con spezie e pomodorini, e la gustosa Wali Na Maharage, una portata a base di riso cotto nel latte di cocco e fagioli rossi della Tanzania molto speziati. Da provare anche la pizza di Zanzibar, la regina indiscussa dello street food locale, un’omelette a base di uova, carne e verdure fritte in pastella.
Dulcis in fundo, non poteva mancare la torta di spezie a base di cannella, chiodi di garofano, noce moscata e cioccolato, da gustare con il caffè, rigorosamente insaporito con semi di cardamomo e cannella. I giardini offrono un vero e proprio menù completo, con la socialità come ingrediente aggiunto.
Le spiagge più belle dell’isola di Unguja
Spezie e buon cibo, cultura e vita locale, ma Zanzibar è anche natura e mare da favola. In tutto l’arcipelago non mancano le lunghe lingue di sabbia candida e le mezzelune appartate che si tuffano nell’acqua cristallina dove fare immersioni memorabili. Una bella storia di mare con qualche suggestione, soprattutto nella parte nord dove numerose isolette appaiono e scompaiono nell’ “incantesimo” dell’alta e bassa marea, una magia da vivere con Alpitour che, oltre a proporre i migliori soggiorni, organizza anche delle belle escursioni per scoprire l’arcipelago. Una delle spiagge più belle di Zanzibar è la paradisiaca Nungwi, situata a nord di Unguja, dove il mare sembra la pennellata di un quadro, un turchese intenso e cristallino incorniciato dalla sabbia bianca finissima. Poco più a sud, il bel litorale di Kendwa, con acque basse e calme, un paradiso ideale per le famiglie con bambini. Tutto a sud-ovest dell’isola si trova la lunga spiaggia di Kizimkazi, un nastro di sabbia fine molto rinomato per praticare ogni genere di sport acquatico, un’oasi dove potersi concedere anche del relax. Zanzibar offre delle spiagge eccezionali ma anche delle alternative entusiasmanti nell’entroterra verdissimo nella Foresta di Masingini, abitata da simpatiche scimmie rosse e babbuini, nell’oasi naturale di Jozani, dove si estende un complesso intreccio di mangrovie, prezioso habitat della fauna endemica, oppure un’escursione nella selvaggia riserva di Ngezi, un eden tropicale, regno della biodiversità.
L’isola di Pemba e le escursioni in barca più belle
Anche la grande isola di Pemba, la più settentrionale dell’arcipelago, offre delle spiagge bellissime. La seconda isola di Zanzibar è più tranquilla rispetto a Unguja, una dimensione meno turistica e ancora più “slow”, dove il ritmo delle giornate si scandisce con l’altezza del sole. Non perdete l’alba nella spiaggia di Vumawimbi a nord-est dell’isola, o un tramonto a Fundu Lagoon, a sud-ovest, oppure immergetevi nelle loro acque quando il sole è alto nel cielo e illumina gli splendidi fondali corallini. Per un’escursione in barca, appuntate Misali Island, appena più ad ovest di Pemba, perfetta per rilassarsi nelle candide spiagge o fare snorkeling ammirando una flora e una fauna variopinta.
Ad ovest rispetto all’isola principale di Unguja, meritano una gita l’isoletta di Nakupenda che vanta alcune delle spiagge più suggestive di tutto il Paese, e Prison Island, tristemente nota nel passato per la detenzione degli schiavi, oggi memoria storica e tutela di tantissime specie animali. Merita un itinerario in barca di un giorno anche l’Atollo di Mnemba a nord-est di Unguja, un parco marino naturale affollato da pesci tropicali e delfini curiosi da visitare solo via mare. Oggi il mercato locale ha diversificato i suoi interessi, e oltre alle spezie punta alla salvaguardia della natura, sempre più in linea con un turismo responsabile.