“Sono andato verso il minore: seduto a terra, rannicchiato davanti a me… Ci siamo guardati dritti negli occhi… Quasi non ho fatto in tempo a tendergli una mano che ha allungato entrambe le braccia e si è alzato per venirmi incontro”. Sono le parole di Antonio Milo, maresciallo dei carabinieri di 26 anni che giovedì mattina è intervenuto in una scuola elementare in provincia di Brescia dove un’assistente scolastica è stata arrestata per presunti maltrattamenti su una bambina di 7 anni affetta da autismo.
In un’intervista al Corriere della sera, Milo ha raccontato le dinamiche dell’intervento: “Siamo entrati nell’aula di sostegno alle 12:13. Altri colleghi stavano osservando le immagini delle telecamere di sorveglianza nascoste in quella stanza: quando è arrivato l’input di procedere il mio comandante si è diretto subito verso l’educatrice”.
Milo invece è andato verso il minore, che stava, come ha raccontato, rannicchiato a terra. I carabinieri di Brescia avevano installato delle telecamere nascoste all’interno della scuola elementare frequentata dalla bambina. Già dopo il primo giorno erano stati registrati maltrattamenti come schiaffi, strattonamenti, tirate per i capelli e pizzicotti. I carabinieri su disposizione del pubblico ministero titolare dell’inchiesta Alessio Bernardi, sono intervenuti in flagranza di reato e hanno allontanato l’assistente scolastica, poi portata in carcere: attualmente, la donna è ai domiciliari e nega ogni accusa.
La bambina, ha aggiunto Milo, “ha accennato un sorriso che mi ha commosso e mi è venuta in braccio. Aveva bisogno di essere rassicurata. Poi sono arrivate un’insegnante e la sua mamma”. I genitori si sono recati alla stazione dei carabinieri, “spaventati e preoccupati” e si sono affidati ai militari “senza riserve”: “Non dimenticherò mai quei momenti: né come uomo, né come carabiniere” ha concluso il maresciallo.