Cinque giorni fa l’annuncio che la sua vita era in salvo. Oggi Ivan Luca Vavassori, ex calciatore italiano arruolatosi come volontario in Ucraina a fianco dell’esercito di Kiev, sul profilo Instagram comunica che le sue condizioni, dopo essere stato ferito, sono buone e che intende restare a combattere. “Ho lasciato molte cose a metà nella mia vita. È tempo per me di andare fino in fondo in qualcosa. La mia decisione non piacerà a molta gente, ma è la migliore per me. Resto con la coscienza pulita di aver fatto tutto il possibile”.
Il 29enne Vavassori giorni fa aveva fatto sapere di essere rimasto ferito negli scontri. “Per quelli a cui la mia decisione non piacerà, purtroppo non sono nato per compiacere tutti. Grazie per i vostri consigli e le parole di aiuto, mi hanno aiutato molto mentre mi rimettevo. Ora sto bene, con alcuni dolori ma di nuovo in forze e pronto per tutto. Dio è al mio fianco e si occuperà di me in tutto”. Vavassori è figlio di Pietro e di Alessandra Sgarella, donna piemontese rapita dalla ‘Ndrangheta nel 1997 e rilasciata dopo nove mesi di prigionia. Sgarella è deceduta nel 2011 dopo una lunga malattia. Vavassori, nato vicino a Mosca e adottato dalla famiglia Sgarella, in Italia ha avuto una carriera calcistica giocando nel ruolo di portiere con Pro Patria, Bra e Legnano.