Bagnaia, Quartararo, Espargaro. L’ordine finale conferma quello di partenza, ma quella di Jerez è tutt’altro che una gara noiosa. Semmai una giornata di conferme. Per Bagnaia che, dopo la pole con record della pista, parte primo, primo arriva e così facendo risolleva una stagione in cui sembrava già spacciato. Per Quartararo che gli resta sempre a mezzo secondo – senza mai riuscire ad attaccare – per tutti i 25 giri del gran premio di Spagna e che soprattutto si conferma in testa alla classifica piloti. E per Aleix Espargaro che porta l’Aprilia nell’empireo del motomondiale (terzo podio con una vittoria quest’anno e addio agli incentivi dovuti alle case “minori”), dopo una brutta partenza (anche questa una conferma) che lo costringe a inseguire Miller e Marquez fino a due giri dalla fine.
Del resto anche i suoi due contendenti per il terzo gradino del podio trovano qualche conferma, gradita o meno. Positiva quella dell’otto volte campione del mondo della Honda: lotta fino alla fine dopo un sabato pessimo (rischiarato solo dalla scia dello stesso Miller), salva la moto e la gara non si sa bene come dopo aver perso aderenza nella staccata che consegna il podio a Espargaro, infila Miller con una frenata di traverso delle sue e alla fine festeggia manco avesse vinto la corsa, lanciando i guanti – con la sinistra, noteranno i maligni – ai tifosi assiepati sulle collinette. Il segnale però è chiaro: Marquez è ancora lì con la voglia di lottare e tornare cannibale.
Meno gradite le conferme sul fronte australiano di casa Ducati: Miller, che l’anno prossimo potrebbe traslocare in Pramac o addirittura in Honda, si ritrova in terza posizione al via ma lotta con un degrado delle gomme che gli impedisce di tenere il ritmo dei migliori. Lo salvano, fino a pochi giri dal termine, le sue funamboliche staccate. Ma di più non può e si ritrova quinto sul traguardo davanti alla deludente Suzuki di Mir, mai in partita, mentre il suo compagno-rivale Alex Rins va lungo, si ritrova in coda e scivola anche nella corsa al mondiale.
E tra le conferme vanno messe anche la seconda Aprilia di Maverick Vinales: lo spagnolo ha tutto per competere al top: giro secco (sua qualità) e passo (qualità della moto). Ma anche lui, dopo aver lisciato le qualifiche, si impalla alla partenza e si ritrova ancora una volta in coda al gruppo. Finirà 14°, ma con i tempi e il rimpianto di chi potrebbe lottare con i primi. Limita i danni invece l’altro grande outsider del mondiale: Enea Bastianini. Il pilota Ducati del team Gresini, unico ad aver vinto sin qui due gare in stagione, alterna giornate ottime ad altre pessime: oggi finisce così così, ottavo posto in rimonta. Del resto va molto peggio per i cugini della Pramac dove l’irruenza non premia: Martin e Zarco vanno fuori entrambi a pochi giri di distanza e marcano zero sul tabellino.
L’ordine d’arrivo:
1. Francesco Bagnaia (Ducati)
2. Fabio Quartararo (Yamaha)
3. Aleix Espargaro (Aprilia)
4. Marc Marquez (Honda)
5. Jack Miller (Ducati)
6. Joan Mir (Suzuki)
7. Takaaki Nakagami (Honda)
8. Enea Bastianini (Ducati)
9. Marco Bezzecchi (Ducati)
10. Brad Binder (KTM)
11. Pol Espargaro (Honda)
12. Miguel Oliveira (KTM)
13. Alex Marquez (Honda)
14. Maverick Vinales (Aprilia)
15. Franco Morbidelli (Yamaha)
16. Luca Marini (Ducati)
17. Andrea Dovizioso (Yamaha)
18. Fabio Di Giannantonio (Ducati)
19. Alex Rins (Suzuki)
20. Remy Gardner (KTM)
21. Lorenzo Savadori (Aprilia)
22. Jorge Martin (Ducati)
La classifica del motomondiale:
1- Fabio Quartararo – 89 punti
2- Aleix Espargaro – 82 punti
3- Enea Bastianini – 69 punti
4- Alex Rins – 69 punti
5- Francesco Bagnaia – 56 punti
6- Joan Mir – 56 punti
7- Johan Zarco – 51 punti
8- Brad Binder – 48 punti
9- Marc Marquez – 44 punti
10- Miguel Oliveira – 43 punti