Il lavoro e la pace. I leader sindacali hanno scelto Assisi per la manifestazione in occasione del Primo Maggio, in un anno in cui i temi si incrociano anche per le ricadute economiche legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Così se da un lato il primo appello è a “fermare questa guerra assurda voluta da Putin” impedendo “che diventi una guerra mondiale”, come dice il segretario della Cgil Maurizio Landini, dall’altro il lavoro tiene ovviamente banco con una serie di appunti al governo e la richiesta di “fare”, non solo per sostenere i redditi, ma anche per garantire un lavoro “dignitoso, di qualità e contrattualizzato”, come chiede il leader della Cisl Luigi Sbarra. Senza dimenticare gli incidenti sul lavoro, con l’ultimo – proprio in queste ore – che ha coinvolto 3 operai a Parma.

“Il messaggio di questo Primo maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale”, ha detto Landini sottolineando che sul piano dell’occupazione “bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà”. Fino a questo momento, dopo l’incontro di inizio aprile, “non c’è stato un grande dialogo con il governo – ha aggiunto – Risposte finora non ne abbiamo avute”. Stesso focus di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil: “Abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, domani però se il Consiglio dei ministri approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmente deve andare a fare un po’ di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale”.

Quanto avvenuto finora “non è un confronto ma un’informativa, oserei dire che è una presa in giro”. In questa fase, ha Landini, “c’è bisogno di provvedimenti straordinari per sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, con la riduzione del cuneo fiscale, per aumentare il bonus bollette, il fondo affitti”. Richieste “misure immediate” a cui deve seguire un intervento strutturale “con una riforma fiscale”, ribadisce il segretario generale della Cgil. Luigi Sbarra, leader della Cisl, sostenendo la linea delle sanzioni alla Russia, ha espresso la solidarietà “al popolo ucraino, ai milioni di profughi, alle migliaia di vittime innocenti che gravano sulla coscienza di Putin”. E anche “ai tanti russi che coraggiosamente esprimono dissenso”.

La pace, rimarca Sbarra, “è un obiettivo imprescindibile” e ha aggiunto che “bisogna dare pieno ruolo a negoziati che rispettino la dignità di una comunità aggredita”. Sui temi sindacali, il leader del sindacato ha chiesto “centralità” per il lavoro “dignitoso, di qualità, contrattualizzato”. Nonché sicuro: “Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare”. Una “lunga scia di sangue” che va fermata e quindi la richiesta al governo “di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa”, ha aggiunto Sbarra.

Per Bombardieri, invece, le morti sul lavoro sono un “dramma” che continua: “Serve più formazione, prevenzione e un intervento a partire dalle scuole. Bisogna che il governo abbia il coraggio di dire che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici e che le associazioni datoriali siano in grado di affermare che le aziende associate che violano le norme vanno fuori”. Questa la proposta del segretario generale della Uil, che ritiene anche “necessario istituire una procura unica per i temi della sicurezza”.

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