Una donna di 34 anni, Alice Scagni, è stata uccisa a coltellate in strada ieri sera a Genova, nel quartiere residenziale di Quinto: per l’omicidio, dopo le testimonianze del marito della vittima e di alcuni cittadini che hanno assistito all’aggressione, è stato fermato il fratello Alberto, 42 anni, che portato in questura per l’interrogatorio con il pm di turno. Il medico legale Sara Lo Pinto ha effettuato una prima ricognizione sul corpo – l’autopsia è prevista per i prossimi giorni – e ha dichiarato che la vittima è stata colpita da almeno 17 coltellate. Alice Scagni stava portando a spasso il cane quando è stata avvicinata: il marito e altri cittadini hanno udito le urla dei due e si sono affacciati alle finestre, chiamando i soccorsi. Alberto Scagni è stato poi fermato vicino al luogo dell’aggressione. La vittima aveva un figlio di un anno e quattro mesi.
L’uomo, disoccupato – hanno ricostruito gli inquirenti – avrebbe colpito la sorella in via Fabrizi dopo averle chiesto soldi per l’ennesima volta: i rapporti con la vittima erano tesi da tempo. Sembra che nell’ultimo periodo Alberto Scagni fosse seguito per problemi psichici e di alcol e che nelle ultime settimane soffrisse di “una forma di mania persecutoria”: sui social aveva scritto di essere convito che qualcuno lo spiasse e di aver fatto “bonificare il suo appartamento a Sampierdarena da eventuali microspie”. Una settimana fa aveva poi condiviso una foto con una mazza da baseball e un coltello. Da gennaio l’uomo aveva iniziato a pressare la vittima mandandole continui messaggi su facebook e altri social: a quanto pare era l’unica ad averlo aiutato economicamente, ma negli ultimi tempi avrebbe smesso di sostenerlo.
Alcuni giorni fa il 42enne avrebbe inoltre bruciato la porta di casa della nonna, che abita nello stesso palazzo a Sampierdarena, e sarebbe stata l’anziana stessa ad indicare agli agenti il nipote come presunto autore dell’incendio.