Via libera del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, al decreto che proroga all’8 luglio il taglio delle accise sui carburanti. L’intervento viene esteso anche al metano per cui l’accisa va a zero e l’Iva viene ridotta al 5%. Il taglio sulla fiscalità dei i carburanti è in vigore dallo scorso 22 marzo quando il governo ha disposto con decreto una riduzione delle accise di 25 centesimi, portandole per la benzina da 0,72 a 0,47 euro. Applicando l’Iva su un valore delle accise inferiore si risparmiano altri 5,5 centesimi che porterebbero il totale della riduzione a 30,5 centesimi. Rispetto a fine marzo il costo di un barile di petrolio, che determina la componente industriale del prezzo finale, è sceso da 120 a 102 dollari del 25 aprile salvo poi risalire leggermente nell’ultima settimane quando si sono riportate intorno a quota 103-105.
Salgono però sensibilmente le quotazioni del gasolio, sui massimi storici nel mercato statunitense. Si spiegano forse così i nuovi rialzi dei prezzi alla pompa. In base alle elaborazioni del ministero per lo Sviluppo economico il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,798 euro al litro (1,783 il valore precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,792 e 1,814 euro al litro (no logo 1,784). Il prezzo medio praticato del diesel self aumenta a 1,815 euro al litro (contro 1,795), con le compagnie tra 1,801 e 1,841 euro/litro (no logo 1,800). Nel decreto all’esame del Cdm compare anche l’ aggiornamento a metà luglio del termine per gli esercenti per trasmettere le giacenze nei serbatoi (all’8 luglio) per la “corretta applicazione” del taglio delle accise. E monitoraggio anti-speculazioni del Garante dei prezzi, che si potrà avvalere anche della Guardia di Finanza. Il garante monitorerà “l’andamento dei prezzi, anche relativi alla vendita al pubblico” e nel caso del metano ne controllerà l’andamento “nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale”.