“La Meloni legittimamente mette prima di tutto l’interesse del partito, ma quando si è trattato di fare scelte scomode, io non me la sono sentita di fare solo gli interessi del mio partito, ma ho detto: ‘Noi ci siamo’. E, visto che l’amica Giorgia parla di difendere i confini nazionali, di lotta all’immigrazione clandestina e di blocco navale, ricordo che qua l’unico fesso che va a processo una volta al mese a Palermo sono io“. È la frecciata che il capo della Lega, Matteo Salvini, ospite di “Non è l’arena” (La7), indirizza a Giorgia Meloni, in replica alle affermazioni rese ieri dalla leader di Fratelli d’Italia in chiusura della convention milanese del partito.
Salvini aggiunge: “Io preferisco essere protagonista e mettermi in gioco per amore del mio Paese, poi è chiaro che spero che il prossimo governo sia di centrodestra. Senza Lega nel governo Draghi avremmo avuto lo ius soli, una tassa sulla casa, una tassa sui conti correnti, una patrimoniale. E magari a non rimboccarmi le maniche e a non lavorare con Draghi pancia a terra avrei fatto gli interessi della Lega, ma sicuramente non del Paese. Lo dico con massimo affetto – rivela – io oggi sarei andato volentieri a salutare Giorgia, che è un’amica. Ma qualcuno del suo partito ha detto che non ero gradito, che non ero invitato e che sarei stato come un imbucato alle feste. E allora sono andato al parco Sempione coi miei figli. Per me l’unità del centrodestra è un valore, ma ho l’impressione che qualcuno invece preferisca giocare da solo”.