Prendere un treno in Italia per chi ha una disabilità non è facile. Basti pensare che il numero massimo di passeggeri in carrozzina che possono usare lo stesso convoglio è pari a due, come disciplinato dal regolamento europeo 1300/2014. Recente il caso – non unico – dei ragazzi con sindrome di Down che non hanno potuto prendere il regionale Genova-Milano pur avendo acquistato e prenotato i posti a sedere. Ilfattoquotidiano.it ha contattato alcuni esperti del settore per fare un quadro della situazione a livello nazionale. È emerso la fotografia di “una mobilità su ferro non sempre inclusiva e facilmente accessibile per tutti. Il principale problema è la non accessibilità di tutte le stazioni, ma anche l’impossibilità di prenotare su tutti i treni regionali e locali dei posti dedicati alle persone con disabilità cosi come già avviene per l’Alta velocità. Dei miglioramenti sono stati realizzati negli ultimi anni da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Rri) ma la strada per una effettiva mobilità inclusiva per tutti è ancora lunga da percorrere”. A dirlo è Roberto Romeo, vicepresidente della Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con disabilità (Fand), presidente di Anglat, l’associazione nazionale guida in merito alle legislazioni dei trasporti per le persone disabili. Romeo ricopre anche l’incarico di coordinatore del sottogruppo dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità sotto la presidenza del Consiglio dei ministri sul “Trasporto pubblico e mobilità privata”.

Passeggeri a ridotta mobilità, i problemi più frequenti riscontrati – Le criticità evidenziate dalle associazioni sono molteplici, come per esempio la mancanza di una fornitura idonea e di qualità di servizi sostitutivi di trasporto (treni, bus navetta, pullman alternativi), la mancata realizzazione di un unico sistema informativo accessibile e fruibile per tutti, la non trasparenza e completezza delle informazioni sul livello di accessibilità delle stazioni, con anche l’indicazione esplicita di tutte le barriere che non rendono accessibili i percorsi e gli spazi all’interno degli scali ferroviari. Le organizzazioni sottolineano inoltre che bisogna fare ancora molto per creare le condizioni per un accesso al servizio nelle stazioni in piena autonomia, anche in quelle meno grandi e fornire la possibilità di prenotare l’assistenza e acquistare il biglietto in un’unica fase senza lungaggini e complicazioni burocratiche. “Con il Pnrr nella Missione n.3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” sono previsti finanziamenti per circa 1,5 miliardi di euro complessivi per i trasporti su ferro (linee regionali, alta velocità, capacità di collegamento delle reti ferroviarie esistenti), ma saranno investimenti soddisfacenti solo se rispettosi dell’accessibilità e dell’inclusione per le persone a ridotta mobilità come previsto dai Regolamenti europei”, afferma Romeo.

Prenotazioni, lo stato dell’arte nel sistema di trasporto ferroviario – Tra le soluzioni più efficaci per garantire l’accesso a stazioni e treni per le persone con disabilità esiste il servizio PostoBlu di Trenitalia. Consente l’assegnazione del posto e la prenotazione del biglietto al momento della richiesta di assistenza presso le Sale Blu di Rfi o tramite i call center, dando la possibilità di effettuare successivamente il pagamento e il ritiro dei titoli di viaggio, attraverso i vari canali di vendita disponibili. Secondo quanto riporta il sito di Rfi le prenotazioni di assistenza, da effettuare almeno 48 ore prima della partenza, possono essere effettuate direttamente all’impresa ferroviaria oppure recandosi di persona presso una delle Sale Blu (dalle ore 6:45 alle 21:30 tutti i giorni, festivi inclusi) o telefonando al numero verde gratuito raggiungibile da telefono fisso in Italia 800 90 60 60, o al numero nazionale a tariffazione ordinaria raggiungibile da telefono fisso e mobile e dall’estero +39 02 32 32 32. In Italia ci sono solo 15 Sale Blu situate nei punti nevralgici di un sistema di accoglienza di un circuito integrato di oltre 330 stazioni su un totale però di 2.050 stazioni, che coinvolgono solo il 20% dei Comuni italiani. “Il problema è che non tutti i treni regionali sono accessibili e quindi non è possibile prenotare sempre il proprio posto per una persona a ridotta mobilità. Questa è una discriminazione. Bisogna risolvere il prima possibile”, evidenzia Romeo. Una volta effettuata la prenotazione, poi è necessario presentarsi presso la Sala Blu (o un altro punto della stazione concordato) almeno 30 minuti prima dell’orario di partenza. Nelle pochissime stazioni cosiddette fast la prenotazione può essere effettuata fino a un’ora prima della partenza per servizi di assistenza tra le 7:45 e le 22:30 e almeno 12 ore prima per servizi di assistenza tra le 22:31 e le 7:44. Per i viaggi internazionali, invece, le richieste di assistenza devono essere inoltrate tramite e-mail alla Sala Blu di riferimento delle stazioni di fermata dei treni internazionali prescelti, oppure alla Sala Blu di Roma Termini (SalaBlu.ROMA@rfi.it, anche via fax allo 00 39 06 47308579) almeno 48 ore prima del viaggio.

Materiale rotabile e il problema dei treni regionali che non sono tutti accessibili – Il 100% delle Frecce dispone di aree attrezzate per il trasporto di persone a ridotta mobilità o con disabilità motoria in carrozzina (dati Rfi). Ad esempio, il Frecciarossa 1000 consente lo spostamento autonomo in carrozzina dalla vettura tre, quella attrezzata, alla carrozza bistrot. I treni Intercity giorno idonei alla mobilità di persone in carrozzina sono il 95,7% così come le toilette attrezzate. Per quanto riguarda i treni regionali, solo il 67% della flotta ha un’idonea area per ospitare i viaggiatori su sedia a rotelle e il 60% dispone anche della toilette adeguata. Tutti i nuovi treni regionali in costruzione presso Hitachi Rail Italy e Alstom rispettano le ultime normative europee in materia: hanno quindi tutti postazioni e bagni idonei per i clienti in carrozzina e offrono una serie di accorgimenti tecnici atti a migliorare l’accessibilità, offrendo particolari attenzioni anche ai passeggeri con altre tipologie di disabilità, ad esempio visive e uditive. Purtroppo però tutti i treni a media e lunga percorrenza come i Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, Intercity sono attrezzati di un’unica carrozza dotata di posti per il trasporto di solo due passeggeri in carrozzina più due accompagnatori. Carrozze, riconoscibili dall’esterno da apposito simbolo internazionale. Una comitiva di persone con grave disabilità motoria non può effettuare un viaggio insieme nello stesso treno.

Cosa prevede il più recente regolamento Ue che sarà applicabile dal 7 giugno 2023 – “Dovranno essere implementati i servizi e dare risposte concrete ai tanti problemi che oggi una persona con disabilità deve affrontare se vuole prendere un treno in Italia. Stiamo lavorando verso questo importante obiettivo”, spiega il numero uno di Anglat. Romeo è impegnato a migliorare la situazione del trasporto su rotaia per le persone con disabilità e si dice “soddisfatto” dell’ultimo regolamento n.782/2021 approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio UE del 29 aprile 2021, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario. “Tale regolamento è in vigore dal 6 giugno 2021 ed applicabile dal 7 giugno 2023”, aggiunge, “e prevede importanti novità rispetto all’attuale regolamento (CE) 1371/2007 su diversi ambiti come la formazione del personale che si occupa di assistenza alle persone con mobilità ridotta, con corsi di aggiornamento periodici ai quali possono partecipare sia persone con disabilità che le associazioni”. Il tema più sentito dalle associazioni è quello connesso all’assistenza dei passeggeri. “Con il nuovo regolamento si ridurrà a 24h la possibilità di fare richiesta di assistenza per salire sul treno anziché 48h previste oggi”, spiega il numero due di Fand. “In questo campo si rileva che in Italia il termine in questione si applica già a diverse stazioni del circuito Sale Blu ed è ridotto a un’ora nelle più grandi stazioni, ma sono ancora troppo poche. Gli Station Manager possono richiedere ai Gestori di Stazione e alle Imprese Ferroviarie (IF), l’istituzione di sportelli unici per la raccolta delle richieste di assistenza e per fornire informazioni sull’accessibilità”. Sul fronte che riguarda gli accompagnatori, viene indicato che l’assistente personale può viaggiare con una tariffa ridotta o gratuitamente. “Alcune novità – aggiunge Romeo – si registrano anche riguardo agli animali da assistenza e sul nuovo sistema di informazioni che il Gestore di Stazione e IF forniscono ai passeggeri con disabilità che dovranno essere in formato accessibile, secondo gli standard previsti dall’Accessibility Act”. Il regolamento UE prevede infine anche il risarcimento delle attrezzature, qualora l’Impresa Ferroviaria e l’ente gestore della stazione, venissero ritenute responsabili dello smarrimento o danneggiamento dei dispositivi di assistenza, ausili, carrozzine, oppure dello smarrimento o lesione dei cani da assistenza, dovranno corrispondere un risarcimento senza indebito ritardo e dovranno provvedere alla sostituzione temporanea.

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