Il Global Fund è una partnership volta ad accelerare l’eliminazione di epidemie come l’Aids, la tubercolosi e la malaria. Dalla sua creazione nel 2002 ha investito più di 53 miliardi di dollari, salvato 44 milioni di vite e dimezzato il tasso di mortalità combinato di Aids, tubercolosi e malaria. A partire dal 2020, per la prima volta in due decenni, i progressi nella lotta globale all’Hiv, alla tubercolosi e alla malaria sono in stallo. Peter Sands, direttore esecutivo del Global Fund, spiega perché questo è il momento di lottare per ciò che conta.
Vent’anni fa, il mondo ha creato il Global Fund per combattere quelle che erano allora le pandemie più letali, responsabili della morte di milioni di persone ogni anno: Hiv, tubercolosi (Tbc) e malaria. Guidati dalle comunità colpite, abbiamo combattuto, rifiutato di accettare l’ingiustizia e riunito diversi partner per eliminare queste epidemie. La scorsa settimana Bill Gates ha twittato che “il Global Fund è una delle cose migliori che le persone abbiano mai fatto l’una per l’altra”.
In effetti il Global Fund è pieno di storie straordinarie di coraggio e resilienza e di innumerevoli persone eroiche che hanno lavorato duramente e contribuito senza sosta alla lotta contro l’Hiv, la tubercolosi e la malaria. Sto parlando di persone come Grace Ngulube, una straordinaria giovane donna nata con l’Hiv, che ha fondato lo Youth Health Connect360 in Malawi per aiutare i giovani con l’Hiv ad accedere a servizi fatti a loro misura. Oppure come Nana Millers, attivista transgender determinata e femminista che difende i diritti delle giovani donne transgender come lei.
Grace e Nana sono membri dello Youth Council del Global Fund, un consiglio composto da rappresentanti di tutto il mondo, che mi informano direttamente dei bisogni e delle sfide affrontate dai giovani in relazione ad Hiv, tubercolosi e malaria e, più in generale, ad altri aspetti della loro salute e del loro benessere. Sono tutti attivisti eccezionali e dediti, che dimostrano ogni giorno di essere il futuro. Partnership come questa sono il cuore pulsante del Global Fund e confermano che, quando lavoriamo insieme, possiamo costringere le malattie più letali del mondo a battere in ritirata. La partnership del Global Fund ha salvato oltre 44 milioni di vite. Insieme, abbiamo ridotto di oltre la metà il tasso di mortalità combinato di Hiv, tubercolosi e malaria. Insieme, stiamo lavorando per rendere il mondo più equo, un luogo in cui tutti siano al sicuro da malattie infettive mortali.
La pandemia di Covid-19 ha avuto però un impatto devastante sulla lotta ad Hiv, tubercolosi e malaria. Nel 2020, per la prima volta nella storia del Global Fund, i risultati chiave per le tre malattie hanno registrato una flessione rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la risposta rapida e determinata della partnership del Global Fund al Covid-19 ha impedito un esito ancora peggiore. Grazie al generoso sostegno dei donatori, abbiamo fornito oltre 4,2 miliardi di dollari in finanziamenti di emergenza a oltre cento paesi per la lotta al Covid-19. Per rispondere alla pandemia, molti paesi hanno utilizzato proprio gli stessi laboratori, sistemi di sorveglianza epidemiologica, reti comunitarie, operatori sanitari qualificati e catene di approvvigionamento dei farmaci che erano stati messi in piedi per combattere l’Hiv, la tubercolosi e la malaria.
Così è avvenuto in Bangladesh, dove le segnalazioni di casi di tubercolosi sono diminuite del 22% a causa del Covid-19, un calo allarmante in uno dei 30 paesi a più alto carico di tubercolosi al mondo. In risposta a situazioni come questa, gli investimenti del Global Fund hanno sostenuto il rafforzamento della capacità di somministrazione di test sia per la tubercolosi che per il Covid-19, la distribuzione di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari e i volontari, l’integrazione di messaggi sul Covid-19 nelle campagne anti-tubercolosi e l’aumento del numero di eventi di sensibilizzazione nelle comunità locali. Dopo l’iniziale calo nelle segnalazioni di casi di tubercolosi, il Bangladesh è rapidamente tornato ai livelli pre-pandemia e i tassi di segnalazione hanno superato gli obiettivi nei primi sei mesi del 2021.
Eppure, nonostante risultati positivi come quelli del Bangladesh, non possiamo fermarci qui. L’impatto inevitabilmente globale del Covid-19 ha dimostrato che dobbiamo aumentare i finanziamenti e combattere le pandemie esistenti come l’Hiv, la tubercolosi e la malaria, preparandoci contemporaneamente alle future minacce per la salute. Ecco perché vogliamo e dobbiamo raccogliere 18 miliardi di dollari, per finanziare programmi salvavita per Hiv, tubercolosi e malaria nei prossimi tre anni.
Quest’anno, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ospiterà la settima conferenza di rifinanziamento del Global Fund. Il nostro obiettivo è raccogliere almeno 18 miliardi di dollari per finanziare il prossimo ciclo triennale di sovvenzioni per i paesi. Il successo della nostra impresa salverebbe 20 milioni di vite, ridurrebbe il tasso di mortalità per Hiv, tubercolosi e malaria del 64% e rafforzerebbe i sistemi sanitari per la costruzione di un mondo più sano ed equo.
L’Italia è stata un fortissimo sostenitore della lotta contro l’Hiv, la tubercolosi e la malaria nonché un donatore fondamentale per il Global Fund. Ma di fronte all’impatto catastrofico causato dal Covid-19 sul contrasto alle tre malattie, la scelta che si impone è netta: o aumentiamo i finanziamenti o abbandoniamo l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite di sconfiggere finalmente queste pandemie entro il 2030. Non esiste altra opzione.
Sappiamo di non essere soli in questa battaglia. In tutto il mondo, attivisti giovani e meno giovani continuano a svolgere un ruolo cruciale nel mantenere la visibilità globale e nel garantire che tutti continuino a impegnarsi per fare la cosa giusta. L’immensa creatività e la resilienza di adolescenti e giovani hanno dato vita a molti contributi preziosi per la salute globale. I giovani hanno sperimentato e continuano a subire impatti socioeconomici di vasta portata a causa del Covid-19 e sono colpiti in modo sproporzionato da Hiv, tubercolosi e malaria. Le loro esperienze e realtà uniche sono fondamentali per creare soluzioni che diano vita a un mondo più sano, più sicuro e più equo.
Invitiamo tutte le persone, le comunità e i gruppi della società civile a unirsi alla nostra lotta collettiva. La vostra leadership, il vostro supporto, il vostro impegno e la vostra voce, che chiede con fermezza di sostenere il settimo rifinanziamento del Global Fund, avranno un potere immenso. Perché se non noi, chi? E se non ora, quando? Questa è la nostra battaglia. Insieme. Dobbiamo lottare per ciò che conta. E contiamo su di voi, perché ci aiutiate a compiere un passo avanti verso una salute più equa per tutti.