Si tratta di polizze, assegni, libretti di risparmio e conti non movimentati con un saldo superiore a 100 euro. Per chiunque abbia dei dubbi in merito, è possibile consultare il sito e visualizzare la lista in fase di chiusura in base al numero identificativo dell’ufficio postale in cui sono stati aperti. La chiusura non comporta in automatico la perdita dei capitali
In una nota, Poste Italiane ha reso noto che “entro il 21 giugno 2022 i titolari dei libretti risultati ‘dormienti‘ alla data del 30 novembre 2021, sono invitati a dare disposizioni presso qualsiasi Ufficio Postale e consentire il censimento anagrafico del proprio Libretto, al fine di evitare, successivamente a quest’ultima data, l’estinzione del Libretto“.
Si tratta di polizze, assegni, libretti di risparmio e conti non movimentati con un saldo superiore a 100 euro rimasti inutilizzati negli ultimi dieci anni. Nel caso il cliente non dovesse dar seguito a quanto riportato nell’avviso, le cifre potrebbero essere devolute al Fondo istituito dalla Finanziaria 2006.
Per chiunque abbia dei dubbi in merito, è possibile consultare la pagina dedicata all’argomento sul sito di Poste Italiane, nella quale potrà visualizzare la lista dei libretti in fase di chiusura in base al numero identificativo dell’ufficio postale in cui sono stati aperti (es. 01/101 Alessandria Centro).
La chiusura del libretto non comporta comunque in automatico la perdita dei capitali. Il cliente ha 10 anni di tempo per avere indietro il contenuto. Le domande di rimborso possono essere presentate a Consap Spa per via telematica oppure a mezzo Raccomandata a/r presso la sede della società. Tra il 2010 e il 2016, ad esempio, sono stati rimborsati 40mila cittadini per quasi 220 milioni di euro.