La Corte Suprema degli Stati Uniti intende votare per annullare la storica sentenza del 1973 Roe vs Wade, che garantisce il diritto all’aborto negli Usa – poi integrata dalla ‘Planned Parenthood vs Casey‘, una successiva decisione del 1992 che in gran parte confermava la tutela costituzionale. Lo rivela il sito web americano Politico, che ha ricevuto una copia della bozza del documento – recante il “parere della Corte” – redatto lo scorso febbraio da Samuel Alito, giudice repubblicano nominato da un presidente del Gran Old Party, George W. Bush, nel 2005. Il testo è un ripudio “totale e fermo” della decisione presa 49 anni fa. “Riteniamo che ‘Roe e Casey’ debba essere annullata“, si legge nel documento. “È tempo di dare ascolto alla Costituzione – prosegue – e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo“. Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – gli altri giudici repubblicani – hanno votato con Alito.
I tre giudici democratici Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan stanno lavorando a una contro-bozza, riferiscono le fonti. Non è chiaro come si schiererà il presidente dell’organo giurisdizionale più importante, John Roberts, nominato sempre da Bush nel 2006 e considerato un moderato. Il contenuto della bozza è chiaramente provvisorio e potrebbe cambiare da qui a qualche settimana, quando è attesa la sentenza ufficiale dei nove giudici, impegnati da mesi nell’esame della legge approvata nel 2018 dallo Stato del Mississippi che fissa il limite entro cui poter ricorrere all’aborto a 15 settimane dal concepimento. La Corte Suprema è partita lo scorso autunno dalla causa costituzionale intentata dalla Jackson Women’s Health Organization contro la norma dello stato repubblicano che vieta l’interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana. La sentenza Planned Parenthood v. Casey stabilisce, invece, che l’aborto è praticabile fino a circa sette mesi di gravidanza. “La sentenza Roe v.Wade è nata sbagliata”, è il parere di Alito. Nel caso fosse confermata la bozza, ogni singolo Stato avrebbe modo di affrontare l’aborto in modo diverso. Attualmente sono 22 gli Stati che hanno adottato legislazioni molto restrittive, come il Texas e più di recente l’Oklahoma. Le donne avrebbero ancora libertà di scelta negli Stati liberal delle due coste, dalla California a New York.
Centinaia di persone si sono ritrovate davanti alla Corte Suprema americana nella notte per protestare. Manifestazioni sono state annunciate per oggi in tutti gli Stati Uniti. “Questa opinione della Corte Suprema è orribile e senza precedenti e conferma le nostre peggiori paure… Continueremo a combattere per proteggere il diritto ad accedere ad un aborto sicuro e legale”, ha dichiarato la presidente di Planned Parenthood, Alexis McGill.
Anche la Casa Bianca è intervenuta con forza. “Se la Corte suprema ribalterà la sentenza Roe v. Wade, spetterà ai nostri dirigenti eletti a tutti i livelli di governo proteggere il diritto della donna a scegliere e spetterà agli elettori eleggere dirigenti pro scelta in novembre” alle elezioni di Midterm” dichiara il presidente Usa, Joe Biden. Biden, che è cattolico, invita a eleggere parlamentari pro scelta che codifichino la sentenza, impegnandosi a promulgarla in legge. Dopo aver avvertito che “non sappiamo se la bozza sia autentica o se rifletta la decisione finale della corte”, il presidente ricorda in una nota della Casa Bianca che la sua amministrazione “ha argomentato fortemente davanti alla Corte Suprema in difesa della Roe v. Wade“, basata su “una lunga linea di precedenti che riconoscono ‘il concetto del 14° emendamento della libertà personale…contro l’interferenza del governo con decisioni intensamente personali”. Biden cita in particolare le impugnazioni delle leggi del Texas e di altri Stati (a maggioranza repubblicana) che limitano i diritti riproduttivi delle donne. E ricorda di aver ordinato al consiglio sulla politica di genere e all’ufficio legale della Casa Bianca “di preparare opzioni per una risposta dell’amministrazione ai continui attacchi ai diritti riproduttivi e d’aborto, sotto una varietà di possibili esiti dei casi pendenti di fronte alla Corte Suprema. Saremo pronti quando sarà emessa qualsiasi sentenza. Credo che il diritto della donna a scegliere sia fondamentale, la Roe è stata una legge del paese per quasi 50 anni, la correttezza di base e la stabilità della nostra legge richiedono che non sia ribaltata”.
Sul caso si è espressa anche la speaker della Camera, Nancy Pelosi: “Molti di questi giudici conservatori, che non devono rendere conto al popolo americano, hanno mentito al Senato degli Stati Uniti e stracciato la costituzione. Se le notizie sono corrette, la Corte suprema è pronta a infliggere la più grande restrizione dei diritti degli ultimi 50 anni, non solo alle donne ma a tutti gli americani”. Ma non solo il leader dei senatori dem Chuck Schumer ha annunciato che intende portare in aula e mettere al voto una legge che codifichi il diritto all’aborto sancito nel 1973 dalla sentenza della corte suprema ‘Roe v. Wadè. “Ogni americano vedrà da quale parte sta ogni senatore”, ha spiegato.