“Cari volontari Vip Lounge assistant, vi informiamo che nei giorni in cui presterete servizio nella Vip Lounge (10-12-14 maggio) sarà presente un servizio di catering a SOLO uso degli invitati. Perciò vi ricordiamo che non avrete la possibilità di della consumazione a buffet. Vi chiediamo quindi di organizzarvi sul momento per poter fare una pausa ed uscire dalla lounge solo se vi siete portati da mangiare e/o bere. Grazie per l’attenzione”. Solleva un mare di polemiche la mail firmata “Team volontari Eurovision Song Contest – Torino 2022” e inviata, per l’appunto, ad alcuni tra i seicento volontari non retribuiti che collaboreranno in varie forme al festival canoro europeo, in programma la prossima settimana al PalaAlpitour del capoluogo piemontese. Chi lavorerà gratis negli ambienti riservati ai vip, dunque, non potrà nemmeno usufruire del loro stesso cibo ma dovrà portarsi il pranzo al sacco da casa e consumarlo in un luogo separato. Condizioni che ricordano da vicino la polemica dell’estate 2019 sui volontari del “Jova Beach Party” di Lorenzo Jovanotti, ai quali però – in cambio di un’intera giornata a presidiare i bidoni della raccolta differenziata – veniva quantomeno offerto in cambio il vitto.

La diffusione sui social dello screenshot della mail ha scatenato più di una reazione indignata. Il primo a farsi sentire è stato Andrea Russi, capogruppo M5S in Consiglio comunale a Torino, che nei giorni scorsi aveva presentato una mozione – bocciata – in cui chiedeva “di prevedere l’impiego di volontari solo per attività accessorie e non strutturali all’Eurovision Song Contest, di stilare un codice etico che ne tutelasse la loro sicurezza e formazione e distinguesse in maniera chiara quali attività potessero svolgere e quali no e di prevedere una retribuzione per chiunque presti la propria attività lavorativa durante l’evento”. E ora attacca: “Caro Mimmo Carretta, Assessore ai Grandi Eventi (degli altri), è possibile sapere perchè avete deciso di umiliare i volontari della Vip Lounge in questo modo? Davvero non potevate sforzarvi di trovare una soluzione più dignitosa?”. Polemico anche il consigliere Giuseppe Iannò di “Torino Bellisima” (il gruppo nato dalla lista civica dell’ex candidato sindaco di centrodestra Paolo Damilano): “Una discriminazione bella e buona alle spalle di volontari che lavorano senza un compenso, un vero “apartheid del panino” con tutti i milioni di euro investiti nell’evento. Una vera vergogna”, commenta.

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