La storia arriva da Torino dove la Corte d’appello di Torino ha concesso a un ex allenatore di squadre dilettantistiche di calcio, 45 anni, di scontare la pena a casa. L'uomo è in carcere dallo scorso agosto per una condanna a otto anni per estorsione
Dopo dodici istanze presentate dalla sua difesa un detenuto, affetto da Sla, ha ottenuto gli arresti domiciliari. La storia arriva da Torino dove la Corte d’appello ha concesso a Maximiliano Cinieri, ex allenatore di squadre dilettantistiche di calcio, 45 anni, di scontare la pena a casa. L’uomo è in carcere dallo scorso agosto per una condanna a otto anni per estorsione.
Affetto da una grave forma di Sla, il suo legale, avvocato Andrea Furlanetto, ha presentato dodici richieste, allegando quattro perizie, ma il gip del Tribunale di Asti e il Riesame avevano sempre confermato il carcere. In seguito ai peggioramenti delle ultime settimane, i giudici d’appello hanno stabilito l’incompatibilità delle sue condizioni di salute col carcere.
In pochi mesi Cinieri ha perso l’uso delle braccia e delle gambe, non riuscendo più a nutrirsi da solo, e nelle ultime settimane le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente. “Le condizioni di salute di Cinieri – scrivono i giudici – sono da ritenersi incompatibili con la detenzione in carcere, deve essere accolta la richiesta di sostituzione della misura cautelare in atto con gli arresti domiciliari a casa”. Cinieri è già tornato nella sua abitazione ad Asti. Ad attenderlo c’era la figlia, che con i suoi appelli aveva reso pubblica la vicenda.