Il breve 2021 di Ita Airways (la compagnia è operativa dal 15 ottobre scorso) si è chiuso con una perdita di oltre 1,9 milioni di euro al giorno. Mesi difficili per tutte la compagnie, a causa di una recrudescenza della pandemia, che il vettore nato dalle ceneri di Alitalia ha archiviato con un rosso di 148 milioni di euro. Il dato è leggermente migliore di quanto anticipato a inizio gennaio ed è stato ufficializzato ieri, in occasione dell’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea dei soci. La stessa assemblea ha dato anche l’ok agli stipendi del presidente esecutivo Alfredo Altavilla e dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini. Per entrambi è previsto un fisso di 400mila euro lordi l’anno con la possibilità di aggiungere altri 400mila euro a testa in caso di conseguimento di alcuni obiettivi, in sostanza se riusciranno a vendere la compagnia.
Da oggi verrà infatti aperta la data room. Significa che chi è interessato alla compagnia potrà esaminare più a fondo la situazione contabile di Ita. In lizza ci sono un paio di pretendenti. L’interessamento più concreto sembra essere quella del gruppo navale Msc interessato a rilevare una quota di maggioranza. Al suo fianco ci sarebbe la tedesca Lufthansa che però, almeno inizialmente, non entrerebbe direttamente nel capitale. Le altre ipotesi sono quelle del fondo Certares con Air France e Delta e del fondo Indigo. Gli interessati hanno ora tempo fino a fine maggio per formalizzare un’offerta.
Oggi il presidente di Lufthansa Carsten Spohr ha detto: “Monitoriamo attentamente il rinnovato consolidamento in atto nell’industria aerea. Con la ripresa del trasporto aereo europeo, la pressione per consolidarsi sta aumentando in modo significativo. In quanto compagnia aerea più grande di Europa, naturalmente continuiamo a svolgere un ruolo attivo in questo processo. Per noi tuttavia vale una regola ferrea e allo stesso tempo semplice: ogni transazione deve creare valore”. Il valore che cerca Lufthansa potrà forse arrivare con gli altri 400 milioni di euro che il governo italiano si appresta a versare nel capitale di Ita. L’assegno, che segue un primo versamento da era atteso per fine marzo ma il Tesoro ha deciso di rimandare. La speranza è che sia il compratore a farsi carico delle esigenze di capitale della compagnia.