“Siete troppo coperte, non vi faccio entrare”: tre ragazze sono state allontanate dalla discoteca Shilling di Ostia, dove si erano recate per un aperitivo in spiaggia nel pomeriggio del 1° maggio. Eleonora, studentessa di Ostia al terzo anno di giurisprudenza, ha raccontato al Messaggero che il buttafuori dello Shilling ha vietato l’ingresso e a lei e alle sue due amiche perché “non avevano i requisiti fisici”.
“In un primo momento abbiamo pensato che potesse dipendere dall’età e così abbiamo sostenuto di essere maggiorenni, ma non è bastato” ha raccontato la ragazza. “Abbiamo anche chiesto cosa intendesse per requisiti fisici, forse che non eravamo alte abbastanza? Così abbiamo anche creduto che il rifiuto potesse dipendere dal dress code ma io avevo i tacchi, i jeans e una camicetta. Abbiamo capito che dipendeva da altro”. A quel punto, le ragazze hanno chiesto se per entrare dovessero “essere più scollate”: sia il buttafuori che il gestore del locale, intervenuto in difesa del dipendente, avrebbero annuito – sorridendo. “È stato davvero umiliante” ha raccontato Eleonora.
La prima a denunciare l’episodio sui social è stata la madre di Eleonora: “Ho detto quello che era accaduto a mia figlia e alle sue amiche, che non meritavano certo un trattamento del genere”. La ragazza è in seguito tornata dal gestore del locale per pretendere delle scuse: “Alla fine sono arrivate, ma tra una serie di battute poco felici e, soprattutto, dopo una lunga discussione”. Fabio Balini, gestore dello Shilling, ha dichiarato a sua volta: “Più che una selezione, in questo caso mi sembra sia stato più un gesto di maleducazione da parte dello steward. Se quelle cose che ha detto corrispondono al vero fanno vergognare e indignare anche me. Non ero presente, ma sono costernato del comportamento dello steward. Porgo per conto dello Shilling tutte le scuse del caso”.