Le misure più incisive riguardano veicoli a lunga percorrenza e dunque camion e flotte aziendali e spostamenti di lavoro. La riduzione della velocità di camion e furgoni in autostrada consentirebbe ad esempio di risparmiare 2,5 milioni tonnellate di petrolio equivalenti, il dimezzamento dei viaggi aerei di lavoro altre 6 milioni
Mentre l’Ue cerca di sganciarsi dal petrolio russo che copre circa un terzo dei suoi consumi, Transport & Environment (Federazione europea per i trasporti e l’ambiente) presenta una lista di misure che potrebbero aiutare a ridurre velocemente l’utilizzo di greggio. Già dal 2023 potrebbero essere risparmiate quasi 39 milioni di tonnellate equivalente di petrolio (Tep) ossia circa la metà del greggio russo usato per i trasporti (il 12% del totale del petrolio impiegato). Lo studio vede con sfavore il taglio delle accise che finisce per spingere i consumi di idrocarburi. La riduzione operata a fine marzo in 18 paesi europei ha ad esempio generato un consumo aggiuntivo di 3,3 milioni Tep. Utile invece adottare uno schema di supporto economico per le famiglie a basso medio reddito che non vada però ad influire direttamente sul prezzo dei combustibili.
Le misure più incisive riguardano veicoli a lunga percorrenza e dunque camion e flotte aziendali e spostamenti di lavoro. La riduzione della velocità di camion e furgoni in autostrada consentirebbe ad esempio di risparmiare 2,5 milioni di Tep, il dimezzamento dei viaggi aerei di lavoro altre 6 milioni. Anche accorgimenti come il montaggio di dispositivi aerodinamiche sui rimorchi dei camion o l’uso di pneumatici efficienti e alla giusta pressione possono avere impatti tangibili consentendo risparmi rispettivamente di 2 e 1,5 milioni di di Tep. E poi lo smart working. Assicurare due giorni alla settimana di lavoro da casa garantirebbe di ridurre i consumi di 5 milioni Tep. Il rapporto elenca anche misure a medio e lungo termine che potrebbero consentire di rimpiazzare completamente la mancata quota di petrolio russo entro il 2030. Tra queste un progressivo efficientamento delle flotte di auto aziendali e un graduale passaggio verso l’elettrico. Ci sono poi provvedimenti come l’elettrificazione dei porti e la sostituzione dei voli a breve raggio con collegamenti ferroviari ad alta velocità. Molto dipende anche dalle politiche attive di governi ed istituzioni, sia in forma di misure fiscali che penalizzino il consumo di greggio sia con il perseguimento di limiti più severi sulle emissioni di Co2