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Guerra Russia-Ucraina, Conte: “Draghi negli Usa senza riferire in Parlamento? Sarei molto deluso. Giusto che ci si esprima su nuovo invio di armi”

“Lasciamo che sia il gruppo parlamentare a valutare, ma sicuramente dopo 70 giorni di guerra credo sia giusto per il governo esprimere una valutazione, ragguagliare su quella che è l’evoluzione del conflitto, le direzioni intraprese e verso cui sta andando, ed è altrettanto giusto e legittimo che il Parlamento, e l’intero popolo italiano possa valutare, esprimere una nota di indirizzo. Valuteremo con quale forma”. Giuseppe Conte non indietreggia sulla necessità che il Parlamento voti su un nuovo invio di armi all’Ucraina. Lo ribadisce al termine di un convegno a Palazzo Giustiniani. “Non credo assolutamente che la nostra posizione debba contemplare di inviare armi sempre più pesanti – sottolinea il presidente M5s – qualcuno sorrideva alla distinzione tra armi offensive e difensive, invece vedo che anche il ministro Lorenzo Guerini ha ragionato su una logica di armi difensive, così come Macron e altri. Noi – ribadisce – non vogliamo mandare armamenti sempre più letali; vogliamo che ci sia una svolta decisa, interpretata dall’Italia in prima fila per un negoziato. Vogliamo – aggiunge – investire nella forza del dialogo politico negli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica”.

L’ex presidente del Consiglio, lasciando Palazzo Giustiniani, incontra una scolaresca, a cui chiede se vogliono la prosecuzione del conflitto o la pace. Con i ragazzi che urlano “pace”. Infine il presidente pentastellato si dice “molto deluso da Draghi” per la scelta di non essersi recato in Parlamento prima della visita negli Stati Uniti (in programma per il prossimo martedì, ndr), questo avrebbe “rafforzato anche la sua posizione dandogli un mandato più forte. Io – ricorda Conte – ogni volta che sono stato in in un consesso internazionale, quando ho avuto una posizione chiara alle spalle, sono stato ancora più forte, perché non era una premura personale del premier di turno, ma la posizione di un intero popolo”.