Stadio mio, quanto mi costi. Sempre di più, dopo la riapertura: l’incubo del Covid sembra ormai alle spalle, gli impianti sono tornati alla piena capienza praticamente in tutta Europa, ma il prezzo da pagare per assistere a una partita è sempre più alto. I biglietti sono aumentati in media del 20% nei principali campionati europei. Non in Serie A, però, dove il rincaro è stato minimo, del 2,27%.
I dati vengono da una ricerca di BudgetAir.com, nell’ambito del Football Price Index 2022. Il tema del caro-biglietti, del resto, è uno dei più sentiti dai tifosi. Giusto nelle scorse settimane in Italia c’è stata la protesta da parte della curva della Lazio, che aveva disertato la gara contro il Milan, in polemica col patron Claudio Lotito e la scelta della società di alzare i prezzi per il match con i rossoneri. La questione esiste da sempre, non solo a Roma, ma rischia di diventare cronica nei prossimi mesi, nella fase post Covid.
Durante l’epidemia, i mancati ricavi da stadi hanno rappresentato la voce di perdita maggiore per le società calcistiche: non certo la causa del dissesto finanziario dei bilanci (come tanti dirigenti e presidenti hanno voluto far credere, per provare a strappare aiuti ingiustificati allo Stato), ma comunque un salasso da circa 300 milioni per la serie A nel corso della stagione 2020/2021, disputata praticamente per intero a porte chiuse. Ora gli impianti hanno riaperto, per la gioia degli appassionati e delle società. Ma è evidente che per tanti club in difficoltà la tentazione potrebbe essere quella di “rifarsi” sui tifosi, aumentando i prezzi dei biglietti per recuperare almeno in parte le perdite. È quello che sembra essere successo un po’ ovunque in giro per l’Europa.
I ricercatori di BudgetAir.com (portale di viaggi, dunque particolarmente attento ai tifosi di calcio, tra i principali clienti del turismo internazionale) hanno raccolto per ciascun campionato i prezzi storici dei biglietti tra il 2016 e il 2018. Poi li hanno confrontati con quelli della stagione 2021/2022 sui siti di rivendita ufficiali. Il risultato che emerge è appunto un aumento generalizzato rispetto al periodo pre-pandemia. In particolare, spicca il dato della Pro League belga, col record del +54%. Molto più cara anche la Premier League inglese che ha superato il 30% di rincaro, quindi Austria e Olanda (+18%) e la Bundesliga tedesca (+9%). Ora il rischio ulteriore è che i prezzi, schizzati alle stelle subito dopo la riapertura, si stabilizzino su questi nuovi standard, rendendo l’andare allo stadio un lusso da ricchi.
In questo panorama, l’Italia è quasi una mosca bianca: nonostante le recenti polemiche, la ricerca suggerisce che nel nostro campionato i prezzi sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’epoca pre-Covid. Almeno per il momento. Ma del resto, a parte gli ultimi sold-out nei big match o nella corsa scudetto, per lunghi tratti della stagione tante squadre non sono riuscite a esaurire nemmeno il 50% o il 75% della capienza concesso dalle norme Covid. Insomma, con i suoi impianti vecchi e un campionato sempre più scadente, la Serie A fa già una fatica terribile a riempire i suoi stadi. Figuriamoci se dovesse alzare pure il prezzo dei biglietti.
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