Il colosso statale russo Gazprom ha scritto ai suoi acquirenti europei assicurando che possono pagare il gas senza violare le sanzioni internazionali che impongono di non effettuare transazioni con la Banca Centrale russa. Lo scrive Bloomberg che ha letto la lettera con cui Gazprom assicura che una nuova ordinanza del Cremlino “chiarisce la procedura” prevista dal primo decreto sui pagamenti in rubli e spiega che la valuta estera ricevuta viene scambiata in rubli tramite il Centro nazionale di compensazione della Russia, garantendo così la trasparenza dei flussi di cassa ed escludendo rapporti diretti con qualsiasi “terza parte”, cioè la banca Centrale.
Lo schema messo a punto dal Cremlino prevede che chi compra gas apra due conti presso Gazprombank, al momento non sottoposta a sanzioni, uno in dollari o euro e uno in rubli. I versamenti avvengono in valuta europea o statunitense, la banca procede poi alla conversione in rubli presso la banca centrale russa. In questo modo Mosca evita il rischio che valuta depositata su conti esteri possa venire bloccata dalle controparti occidentali e aggira le limitazioni poste all’operatività della banca centrale. La governatrice Elvira Nabiullina ha spiegato che la conversione avviene in due giorni lavorativi, nel tentativo di alleviare le preoccupazioni dell’UE sul fatto che i fondi possano essere visti come un prestito alla banca centrale .
L’Europa importa ogni anno circa 150 miliardi di metri cubi all’anno e ogni giorno Mosca incassa in media un miliardo di euro al giorno per la vendita dei suoi idrocarburi. Solo l’Italia importa ogni anno 30 miliardi di metri cubi l’anno. Polonia e Bulgaria, entrambi paesi che fanno un uso molto ridotto di gas, sono stati escluse dalle forniture russe dopo aver rifiutato le nuove condizioni di pagamento. Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha assicurato che a breve verranno fornite indicazioni più precise sul comportamento che devono tenere le aziende in merito alle richieste di pagamento della Russia. Un chiarimento in tal senso è stato auspicato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha ipotizzato un regime transitorio in attesa che vangano chiarite le questioni tecniche. Pagamenti, compresi quelli che interessano Eni, sono previsti per fine maggio. La scorsa settimana il rublo ha raggiunto il valore più elevato nei confronti del dollaro degli ultimi 2 anni.