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Guerra Russia Ucraina, Delrio: “Draghi dovrebbe dire a Biden di abbassare i toni. Da uno scontro nucleare non ci sarebbe un dopo”

L'ex ministro: "Le parole spese dall’Inghilterra o da chi pensa che la pace consista nel piegare Putin mostrano una grande irresponsabilità. Gli americani dovrebbero stare attenti a non usare questi toni. Draghi dovrebbe dire questo" a Biden "e anche che l’Italia fa la sua parte, ma vuole promuovere, come diceva Moro nel 1975, un quadro di sicurezza in cui l’Europa sia protagonista, senza delegarlo alla Nato"

A Joe Biden il premier Mario Draghi dovrebbe dire “che l’Italia fa la sua parte, ma vuole promuovere, come diceva Moro nel 1975, un quadro di sicurezza in cui l’Europa sia protagonista, senza delegarlo alla Nato”. Parola di Graziano Delrio, che in un’intervista a La Stampa sembra sfilarsi dal sostegno incondizionato offerto dal suo partito all’esecutivo sul fronte della guerra in Ucraina. Le armi “sono tutte pericolose e possono uccidere. Nel momento in cui decidiamo di aiutare la resistenza ucraina, stiamo decidendo comunque di fornire strumenti di morte”, dice il deputato del Pd. “Diverso dire però che solo con le armi si fa la pace con la Russia – continua – La deterrenza non risolve nulla, da uno scontro nucleare non ci sarebbe un dopo. È il disarmo l’unica logica, non quella bellica, altrimenti stiamo accettando di lavorare con Putin sul suo terreno, invece che sulla forza della democrazia e dei diritti. Ma perché non ci crediamo? Non sono solo chiacchiere da pacifisti”.

L’ex ministro condivide totalmente le posizioni di Papa Francesco quando dice che la corsa al riarmo è follia “e anche il mio partito è contrario alla corsa al riarmo. Siamo in una notte buia che può portare a conseguenze imprevedibili per i popoli europei”. E a proposito del suo partito, secondo Delrio, Letta “aveva il compito di guidare, senza se e senza ma, una risposta forte e di indicare una via europea. E lo ha fatto”. Il lavoro di costruzione della pace “paziente, lento, è molto faticoso, abbiamo bisogno di riportare a un tavolo l’aggressore”, e l’Europa “non può essere spettatrice, la pace non è frutto di un incontro tra Kiev e Mosca – sostiene l’ex capogruppo del Pd alla Camera -. Perché Germania, Italia, Francia e Spagna non danno vita ad una cooperazione rafforzata e i loro premier non si propongono come Paesi mediatori? Ci vuole coraggio a fare la pace, più che a fare la guerra”. Per Delrio invece “le parole spese dall’Inghilterra o da chi pensa che la pace consista nel piegare Putin mostrano una grande irresponsabilità. Gli americani dovrebbero stare attenti a non usare questi toni“. Ed è proprio in America che è diretto il presidente del consiglio nei prossimi giorni. “Draghi – dice Delrio – dovrebbe dire questo e anche che l’Italia fa la sua parte, ma vuole promuovere, come diceva Moro nel 1975, un quadro di sicurezza in cui l’Europa sia protagonista, senza delegarlo alla Nato“.