“Alla Vergine Santa presento in particolare le sofferenze e le lacrime del popolo ucraino di fronte alla pazzia della guerra. Continuiamo per favore a pregare ogni giorni il rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle nazioni, perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai“. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus in piazza San Pietro. Bergoglio ha rivolto un “saluto speciale al gruppo di rifugiati ucraini e alle famiglie che li ospitano a Macchie, presso Perugia”: secondo la Gendarmeria vaticana erano presenti in Piazza per la recita del Regina Caeli circa 20mila fedeli.
“Proprio in quest’ora – ha ricordato il Pontefice – tanti i fedeli si stringono intorno alla venerata immagine di Maria del Santuario di Pompei per rivolgere la supplica, sgorgata dal cuore del beato Bartolo Longo. Spiritualmente inginocchiato davanti alla Vergine – ha aggiunto -, le affido l’ardente desiderio di pace di tante popolazioni che in varie parti del mondo soffrono l’insensata sciagura della guerra”. Nei giorni scorsi c’era stata preoccupazione per la salute del Pontefice: da settimane Bergoglio è costretto a riorganizzare quotidianamente la sua agenda a causa del persistente problema al ginocchio destro, che non gli consente più di camminare. La scorsa settimana, le sue parole era andate nella stessa direzione: “Mentre si assiste ad un macabro regresso di umanità mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace, se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare e verbale, se si stia facendo tutto il possibile perché le armi tacciano”. E prima ancora non aveva risparmiato critiche alla decisione, da parte di alcuni Stati fra cui l’Italia, di spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi: “Mi sono vergognato, pazzi!“