Le morti sospette di manager russi nel settore del gas arrivano anche nel comparto petrolifero. Alexander Subbotin, ex top manager di Lukoil, azienda del settore dell’oil che ha preso le distanze dall’invasione dell’Ucraina, è morto durante un trattamento da uno sciamano con veleno di rospo per riprendersi dai postumi di una sbornia. Questo almeno è ciò che riporta il Moscow Times, spiegando che l’ex manager era membro del consiglio di amministrazione di Ooo Trading House Lukoil.

Il decesso è avvenuto a Mytishchi dopo che Subbotin, insieme alla moglie, si era sottoposto alla seduta che prevede delle ferite, provocate da tagli, in cui iniettare veleno di rospo per rafforzare il sistema immunitario. Dopo che si era sentito male lo sciamano Magua e la moglie non avrebbero voluto chiamare i soccorsi – riportano i media – decidendo di ricorrere al Corvalol, un sedativo a base di erbe naturali.

Il fratello di Subbotin, Valery, è l’ex vicepresidente per l’approvvigionamento e le vendite di petrolio di Lukoil ed era stato considerato nel novero dei papabili successori di Vagit Alekperov, fino al 21 aprile presidente del colosso petrolifero russo, si è dimesso dal consiglio di amministrazione del gruppo. All’inizio di marzo il gruppo era stato il primo a diffondere una dichiarazione pubblica contro la guerra. Le dimissioni erano arrivate a una settimana dall’inserimento di Alekperov nella nuova lista di personalità russe sanzionate dal Regno Unito.

Da gennaio ad oggi sono state otto le morti sospette tra i vertici delle compagnie del settore energetico in Russia. Dopo le prime quattro – Leonid Shulman, Alexander Tyulyakov, Vladislav Avaev e Sergei Protosenya – raccontate da Ilfattoquotidiano.it nelle scorse settimane, la Cnn ha aggiornato il conto portandolo a sei. Quindi, martedì scorso, si è avuta notizia del decesso di Andrei Krukowski, che dirigeva un resort di Gazprom. Secondo i resoconti ufficiali, l’uomo è morto cadendo da una scogliera.

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