Nel giorno in cui la Russia ha celebrato nella piazza Rossa di Mosca la vittoria contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale, nello Studio Ovale l'inquilino della Casa Bianca ha firmato l'Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act
Un flusso continuo di aiuti finanziari e militari. Ma per rendere tutto più veloce il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato una legge per velocizzare l’invio di armi all’Ucraina. Una norma ispirata a una misura del 1941 usata, dal presidente Franklin Delano Roosvelt, per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro Hitler. Nel giorno in cui la Russia ha celebrato nella piazza Rossa di Mosca la vittoria contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale, nello Studio Ovale l’inquilino della Casa Bianca ha firmato l’Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act. Norma approvata a stragrande maggioranza dal Congresso dieci giorni fa, ma che Biden ha voluto firmare proprio il 9 maggio per inviare un messaggio ancora più forte a Vladimir Putin, dopo il vertice del G7 in cui ha chiesto agli alleati di continuare a sostenere l’Ucraina e alla vigilia della visita a Washington del premier italiano Mario Draghi.
Gli Stati Uniti aiuteranno le forze di Kiev fino alla fine come ripetuto più volte dallo stesso Biden. Del resto l’amministrazione solo qualche giorno fa ha varato un altro pacchetto di armi da oltre 150 milioni, per un totale di quasi 4 miliardi dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso. Un supporto senza precedenti che ha contribuito in maniera significativa alla straordinaria resistenza di Kiev contro l’esercito russo. Tanto che a Mosca, ma anche in patria, ci si chiede fino a che punto voglia spingersi l’amministrazione americana e se gli Stati Uniti non stiano già conducendo una vera e propria “guerra per procura” contro la Russia.
Sulla direzione del conflitto anche tra gli uomini del presidente ci sono delle differenze come riporta l’Ansa. Da una parte i falchi’, Antony Blinken e Lloyd Austin, dall’altra la colomba Jake Sullivan. Il segretario di Stato e quello alla Difesa sono sostenitori della linea dura e della necessità di garantire un flusso continuo di armi alle forze ucraine fino a quando sarà necessario. Il Pentagono ha messo a punto un meccanismo così oliato che dal via libera di Biden alla consegna degli equipaggiamenti militari nelle mani di Kiev ormai non passano più di 72 ore. Il capo della sicurezza nazionale punta, invece, ad accorciare i tempi del conflitto e a lasciare spazio ad una soluzione negoziale.
Quest’ultimo provvedimento permetterà a Washington di inviare, ancora più facilmente, armamenti militari a qualsiasi governo straniero “la cui difesa sia valutata vitale dal presidente per la difesa degli Stati Uniti”.
Ottant’anni fa Roosevelt fu aspramente criticato da una parte del Congresso che temeva che la legge per armare la resistenza di Londra avrebbe catapultato gli Stati Uniti nel conflitto e dovette sudare per convincere Camera e Senato a dargli il sostegno di cui aveva bisogno. Quando alla fine firmò la legge, l’allora numero uno pronunciò una frase passata alla storia: “Il nostro Paese sarà quello che il popolo ha proclamato che debba essere, un arsenale della democrazia“. Una definizione usata dallo stesso Biden qualche giorno fa quando è andato in visita alla fabbrica della Lockheed Martin in Alabama che ha prodotto oltre 5.000 sistemi anti-missile Javelin inviati all’Ucraina.