Il brand Hyundai ha due anime, quella generalista che copre ogni tipo di segmento con motori che vanno dal benzina fino all’idrogeno, passando dall’ibrido all’elettrico, e quella sportiva con tre frecce al proprio arco che fanno centro nel cuore degli appassionati. Sono le “N”, che prendono il nome da Namyang – il centro in Corea di sviluppo prodotti – e dal Nurburgring, dove vengono collaudati. La “N” ricorda anche una chicane dell’inferno verde, perché nessuno abbia dubbi sulla loro sportività. Non solo un logo ma una vera e propria filosofia con motori performanti, soluzioni tecniche da pista e design aggressivo.
Proprio per provare le loro doti abbiamo avuto l’opportunità di testare questi modelli nel tempio della velocità: l’Autodromo di Monza. Sono la Hyundai i20 N, la i30 N e l’ultima arrivata, la Kona N. Siamo partiti proprio dal crossover che Hyundai ha vestito da sportiva trasformando il suv del segmento B in quello più performante sul mercato. Il quattro cilindri 2.0 turbo benzina ha una potenza di 280 Cv e 392 Nm di coppia, con il cambio doppia frizione N DCT a 8 marce. Uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,5” e velocità massima di 240 km/h. Anche nel design si distingue rispetto alla “sorella” più tranquilla con soluzioni estetiche che le conferiscono un piglio sportivo. La presa d’aria frontale è più ampia e abbassa lo sguardo della vettura, le luci anteriori sono nascoste nelle prese d’aria laterali e al posteriore lo spoiler e il diffusore ne accentuano la muscolosità. In pista, nonostante il baricentro alto e il peso di 1.585 kg, ha colpito per la sua agilità e prontezza. Veloce il cambio e preciso lo sterzo per un inserimento ottimale in curva, la Kona N è stata affidabile e a proprio agio, come se fosse in città.
E’ stata poi la volta di mettersi al volante della Hyundai i20 N. Il suo 1.6 turbo GDI da 204 Cv e 275 Nm di coppia ci ha accompagnato in un esercizio nel quale bisognava affrontare la prima variante dopo il rettilineo di Monza e subito dopo un tornante seguito dal classico slalom tra i birilli. Il cambio manuale a 6 marce è stato un ottimo alleato, preciso come anche lo sterzo, un connubio perfetto per affrontare i cambi di direzione veloci. Agile, scattante, una vera peperina. E infatti la i20 N è il modello più venduto nel segmento B performance nel primo trimestre di quest’anno e rappresenta il 5% delle immatricolazioni di Hyundai.
Arriva quindi il momento di testare la Hyundai i30 N. Disponibile anche nella versione fastback, che è quella della nostra prova, è stata la nostra compagna durante tre esercizi molto utili che permettono di migliorare i riflessi quando si devono gestire situazioni di emergenza: la frenata in curva, l’evitamento ostacolo e i J-Turn. Quest’ultimo è quello che si vede fare spesso nei film da stuntman professionisti: una veloce retromarcia e poi un giro di 180° che, nel nostro caso, è stato fatto sul bagnato. Difficile pensare che si possa fare nella vita di tutti i giorni, in realtà è molto utile perché si migliora così il coordinamento tra acceleratore, sterzo e cambio.
Arriva quindi il momento della sessione di giri in pista, e con lei anche una pioggia torrenziale. Le condizioni non sono naturalmente le migliori perché il rischio dell’aquaplaning è alto e basta toccare un cordolo per trovarsi nella ghiaia ma la i30 N, grazie anche ai sistemi di sicurezza che abbiamo comunque tenuto sempre attivi, è stata sempre stabile, brillante e sicura. Il suo motore 2.0 turbo da 280 Cv (5 più di prima a seguito del restyling del 2021), è abbinato al cambio N DCT, automatico doppia frizione a bagno d’olio a otto rapporti. L’handling è davvero piacevole, grazie all’assetto messo a punto sul Nurburgring, disponibile anche con regolazione elettronica e differenziale autobloccante che sul bagnato fa la differenza e aiuta a scaricare meglio a terra la cavalleria.
Non ha di certo tradito le aspettative che erano altissime, dopo aver sentito parlare Gabriele Tarquini. Il due volte Campione del Mondo, che ci ha accompagnato in pista in questa esperienza, ha raccontato che la Hyundai i30 N TCR avrebbe dovuto debuttare nel Campionato del 2018 ma era talmente performante che l’esordio è stato anticipato in Cina nel 2017 e, alla sua prima gara, partito 14esimo per un problema regolamentare, al quindicesimo giro era terzo e poi ha vinto. Tra il 2017 e il 2019 è stata la macchina più di successo e nessun’altra lo è stata quanto lei per quasi tre anni.
L’obiettivo della Hyundai Driving Experience non era certo quello di far diventare tutti piloti come Tarquini, quanto piuttosto quello di aiutare a gestire emergenze e situazioni pericolose che si possono presentare nella guida quotidiana. Sentire l’auto, capirne le reazioni, mantenere il sangue freddo, allenare i riflessi, familiarizzare con i sistemi di assistenza alla guida sono parte integrante di questa Track Experience Level 1 di Hyundai. Esiste anche il secondo livello e tutti possono iscriversi online, non solo i clienti Hyundai. Disponibili due pacchetti di 1 giorno e mezzo o 2 e mezzo, che vanno dai 429 agli 899 euro a seconda dell’auto scelta e del livello scelto. I prezzi delle auto invece partono da 29.200 euro per la i20 N e 41.600 per la i30 N con cambio manuale. Per la Kona N servono invece 42.800 euro.