Il diritto all’aborto negli Usa rischia di essere cancellato, a farne le spese soprattutto le donne più povere
Mentre l’Occidente si indigna perché le donne ucraine stuprate non possono ricorrere all’interruzione di gravidanza in Polonia, dove abortire è illegale, negli Stati Uniti il diritto all’aborto rischia di essere cancellato a livello nazionale da una nuova sentenza della Corte Suprema.
Martedì 3 maggio, il sito d’informazione Politico ha reso pubblico il parere del giudice Samuel Alito che, insieme agli altri giudici conservatori, avrebbe intenzione di far tornare la materia di competenza degli Stati. La Corte si pronuncerà in via definitiva il prossimo giugno, quando esaminerà le restrizioni all’aborto approvate in Mississippi, ma le premesse non fanno ben sperare. Se il parere dei giudici conservatori dovesse prevalere, l’aborto rimarrebbe legale in poco più della metà degli Stati americani ma diverrebbe illegale o fortemente limitato in 22 Stati del Sud e del Midwest – dove vive il 42 per cento delle donne in età fertile. Ma già oggi, mentre Paesi come Argentina, Messico e Colombia finalmente legalizzano l’aborto, alcuni Stati americani come Mississippi, Texas e Oklahoma introducono forti restrizioni all’interruzione di gravidanza.
Negli Stati Uniti l’aborto è legale dal 1973 quando la Corte Suprema emise la famosa sentenza Roe versus Wade – ovvero la signora Jane Roe contro il procuratore dello Stato del Texas Henry Wade. Quella sentenza elevò l’aborto a diritto costituzionale sottraendolo al potere decisionale dei singoli Stati.
Uno studio basato sulle chiusure delle cliniche per abortire in Texas prevede che, a seguito della cancellazione della sentenza del 1973, gli aborti legali negli Stati Uniti diminuirebbero subito del 14 per cento. Alcune aziende americane, come Yelp, Citigroup e Uber, si stanno già muovendo per coprire le spese mediche per le dipendenti che dovranno recarsi altrove per abortire.
Negli Stati Uniti le norme sull’aborto non sono uguali dovunque: in Texas, per esempio, non si può abortire dopo la sesta settimana – quando molte donne non sanno neppure di essere incinte – ed è possibile denunciare chiunque aiuti una donna a farlo oltre il limite di tempo previsto. Nello Stato dell’Oklahoma, invece, il congresso ha approvato una legge che permette l’aborto solo per gravi motivi di salute e punisce le donne con pene fino a centomila dollari e dieci anni di reclusione. La legge è stata approvata dopo che le cliniche dell’Oklahoma erano diventate meta di donne texane che non potevano più ricorrere all’interruzione di gravidanza nel loro Stato. Da tempo gli Stati repubblicani hanno approvato leggi antiabortiste, come se la sentenza del 1973 fosse già stata cancellata.
Gli Stati democratici, invece, si stanno muovendo nella direzione opposta, quella di salvaguardare il diritto all’aborto. Il Connecticut, la California e il Colorado, per esempio, hanno deciso di incrementare il personale medico che può praticare l’aborto per accogliere donne da altri Stati. Di conseguenza, i conservatori del Missouri propongono di criminalizzare il ricorso all’interruzione di gravidanza anche fuori dal proprio Stato di residenza. Ovviamente tutto questo non fa che esacerbare le divisioni politiche all’interno del Paese, dove le due coste hanno legislazioni opposte rispetto agli Stati interni e a quelli del Sud.
A farne le spese saranno soprattutto le donne più povere che non potranno permettersi di recarsi in altri Stati e ricorreranno ad aborti clandestini. Tra queste, la legge penalizzerà in particolare le donne delle minoranze – afroamericane e ispaniche – le immigrate illegali e le minorenni con pochi mezzi economici.
Negli Stati Uniti, prima della legalizzazione dell’aborto, migliaia di donne finivano in ospedale ogni anno perché facevano ricorso a metodi abortivi pericolosi. Oggi esistono pillole abortive che consentono di interrompere la gravidanza entro la decima settimana. Sfortunatamente, molti Stati hanno limitato anche l’uso di queste pillole (in Texas, per esempio, non si possono usare dopo la settima settimana) costringendo molte donne a ordinarle dall’estero – in Messico sono vendute senza prescrizione come pillole per l’ulcera.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Carlo Troilo
Giornalista
Diritti - 9 Maggio 2022
Il diritto all’aborto negli Usa rischia di essere cancellato, a farne le spese soprattutto le donne più povere
Mentre l’Occidente si indigna perché le donne ucraine stuprate non possono ricorrere all’interruzione di gravidanza in Polonia, dove abortire è illegale, negli Stati Uniti il diritto all’aborto rischia di essere cancellato a livello nazionale da una nuova sentenza della Corte Suprema.
Martedì 3 maggio, il sito d’informazione Politico ha reso pubblico il parere del giudice Samuel Alito che, insieme agli altri giudici conservatori, avrebbe intenzione di far tornare la materia di competenza degli Stati. La Corte si pronuncerà in via definitiva il prossimo giugno, quando esaminerà le restrizioni all’aborto approvate in Mississippi, ma le premesse non fanno ben sperare. Se il parere dei giudici conservatori dovesse prevalere, l’aborto rimarrebbe legale in poco più della metà degli Stati americani ma diverrebbe illegale o fortemente limitato in 22 Stati del Sud e del Midwest – dove vive il 42 per cento delle donne in età fertile. Ma già oggi, mentre Paesi come Argentina, Messico e Colombia finalmente legalizzano l’aborto, alcuni Stati americani come Mississippi, Texas e Oklahoma introducono forti restrizioni all’interruzione di gravidanza.
Negli Stati Uniti l’aborto è legale dal 1973 quando la Corte Suprema emise la famosa sentenza Roe versus Wade – ovvero la signora Jane Roe contro il procuratore dello Stato del Texas Henry Wade. Quella sentenza elevò l’aborto a diritto costituzionale sottraendolo al potere decisionale dei singoli Stati.
Uno studio basato sulle chiusure delle cliniche per abortire in Texas prevede che, a seguito della cancellazione della sentenza del 1973, gli aborti legali negli Stati Uniti diminuirebbero subito del 14 per cento. Alcune aziende americane, come Yelp, Citigroup e Uber, si stanno già muovendo per coprire le spese mediche per le dipendenti che dovranno recarsi altrove per abortire.
Negli Stati Uniti le norme sull’aborto non sono uguali dovunque: in Texas, per esempio, non si può abortire dopo la sesta settimana – quando molte donne non sanno neppure di essere incinte – ed è possibile denunciare chiunque aiuti una donna a farlo oltre il limite di tempo previsto. Nello Stato dell’Oklahoma, invece, il congresso ha approvato una legge che permette l’aborto solo per gravi motivi di salute e punisce le donne con pene fino a centomila dollari e dieci anni di reclusione. La legge è stata approvata dopo che le cliniche dell’Oklahoma erano diventate meta di donne texane che non potevano più ricorrere all’interruzione di gravidanza nel loro Stato. Da tempo gli Stati repubblicani hanno approvato leggi antiabortiste, come se la sentenza del 1973 fosse già stata cancellata.
Gli Stati democratici, invece, si stanno muovendo nella direzione opposta, quella di salvaguardare il diritto all’aborto. Il Connecticut, la California e il Colorado, per esempio, hanno deciso di incrementare il personale medico che può praticare l’aborto per accogliere donne da altri Stati. Di conseguenza, i conservatori del Missouri propongono di criminalizzare il ricorso all’interruzione di gravidanza anche fuori dal proprio Stato di residenza. Ovviamente tutto questo non fa che esacerbare le divisioni politiche all’interno del Paese, dove le due coste hanno legislazioni opposte rispetto agli Stati interni e a quelli del Sud.
A farne le spese saranno soprattutto le donne più povere che non potranno permettersi di recarsi in altri Stati e ricorreranno ad aborti clandestini. Tra queste, la legge penalizzerà in particolare le donne delle minoranze – afroamericane e ispaniche – le immigrate illegali e le minorenni con pochi mezzi economici.
Negli Stati Uniti, prima della legalizzazione dell’aborto, migliaia di donne finivano in ospedale ogni anno perché facevano ricorso a metodi abortivi pericolosi. Oggi esistono pillole abortive che consentono di interrompere la gravidanza entro la decima settimana. Sfortunatamente, molti Stati hanno limitato anche l’uso di queste pillole (in Texas, per esempio, non si possono usare dopo la settima settimana) costringendo molte donne a ordinarle dall’estero – in Messico sono vendute senza prescrizione come pillole per l’ulcera.
Articolo Precedente
Rsa, il Senato apre le porte alle associazioni di parenti e di operatori socio sanitari. Primo passo per un ruolo nel processo di riforma
Articolo Successivo
Morto Walter De Benedetto, era stato assolto per aver coltivato cannabis terapeutica in casa. Cappato: “Lottò contro la violenza dello Stato”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Zelensky avvisa: “Nessun tavolo di pace senza di noi”. Trump fa da garante: “Kiev ci sarà. E credo a Putin”. L’Ue tagliata fuori. La Russia: “Ne parlino con gli Usa”
Media & Regime
Il garante vuole imbavagliare il Fatto per ‘Fratelli di chat’: “Troppi virgolettati, pronti provvedimenti”
FQ Magazine
Sanremo: Ariston in piedi per Olly che piange, Katia Follesa show. I Duran Duran scatenati, la finale dei Giovani – LA SERATA | I voti ai look
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".