Secondo la procura l'uomo entrava in servizio, ma poi usava l'auto del Comune per questioni personali. Nel periodo d’indagine ha totalizzato 53 ore di assenze ingiustificate dall’ufficio ed ha percorso circa 3000 chilometri con l’auto comunale
Peculato, falso in atto pubblico, truffa e rivelazione del segreto d’ufficio. Sono i reati contestati, a vario titolo, a sei persone e al comandante dei vigili urbani di Lucera (Foggia) per cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari. Secondo la procura l’uomo entrava in servizio, ma poi usava l’auto del Comune per andare a fare shopping, passeggiare sul mare fuori città con la sua compagna, incontrare gli amici o svolgere altre attività di tipo privato. Le indagini sono state condotte, per oltre un anno, dalla Guardia di Finanza. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche altre sei persone: quattro cittadini, un pubblico ufficiale e un avvocato. Le accuse a vario titolo sono di peculato, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Comune e rivelazione d’atti d’ufficio.
Gli spostamenti del comandante sono stati monitorati dai militari delle Fiamme gialle.
Il vigile si spostava su una Giulietta blu dopo aver certificato la presenza in servizio. In un caso sarebbe andato con la sua compagna a Marina di Lesina (Foggia) dove i due hanno fatto una lunga passeggiata. Non solo, sempre con la stessa auto sarebbe andato fuori regione per questioni personali, a Foggia per incontrare un rivenditore di cucine; avrebbe accompagnato una parente in ospedale; ed una volta avrebbe utilizzato “l’auto blu” anche per andare al cimitero. Complessivamente, secondo l’accusa, nel periodo d’indagine ha totalizzato 53 ore di assenze ingiustificate dall’ufficio ed ha percorso circa 3000 chilometri con l’auto comunale. Il comandante dei vigili è anche accusato di avere redatto atti falsi relativi alle proprie attestazioni di servizio e all’uso della vettura del Comune, avrebbe ‘accomodato’, pratiche amministrative in favore di conoscenti, emesso o retrodatato falsi permessi Ztl per rimuovere multe. È anche accusato di rivelazione del segreto di ufficio per aver svelato a conoscenti, dati sensibili relativi ai report regionale sulla pandemia e riservati al suo ufficio.