Nello stabilire cos'è oggi l'azienda francese guidata da Luca De Meo e cosa potrà (progressivamente) diventare domani, il fattore discriminante potrebbe essere proprio il brand presentato già a gennaio 2021 come parte integrante del piano "Renaulution", e con cui il costruttore punta a ottenere il 20% del fatturato del gruppo entro il 2030
Mobilize, la piattaforma firmata Renault, raccoglierà un ampio ventaglio di servizi, legati alla mobilità e non solo, rivolti tanto ai privati quanto ai professionisti e al mondo business: si tratterà di servizi finanziari (quindi assicurazioni, pagamenti, finanziamenti, con Mobilize Financial Services), energetici (con Mobilize Smart Charge e Charge Pass, per l’installazione delle infrastrutture di ricarica) e di manutenzione e riparazione.
Insomma, tutto ruoterà attorno al modello di business del vehicle-as-a-service, dove al centro non c’è più la produzione vera e propria di veicoli ma un ventaglio di offerte diversificate a questa legate: e se oggi Renault – che ha appena concluso un accordo con Geely Auto per l’acquisizione del 34,02% delle azioni di Renault Korea –, nel settore automotive, è (ancora) un produttore, domani potrebbe diventare anche un fornitore.
Nell’evento di presentazione del piano strategico di Mobilize Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo francese, spiega che Mobilize prende le mosse da “tre bug del sistema”, trasformati poi in opportunità, e rappresentati da un divario molto ampio tra l’utilizzo effettivo dei veicoli e i loro costi, da una perdita di valore molto rapida (circa il 50% dopo i primi tre anni) e da un ormai chiaro e problematico impatto ambientale dell’industria automobilistica.
In questo senso, l’obiettivo di Mobilize è quello di risolvere questi “bug” superando la concezione di centralità del possesso del veicolo a favore di quella dell’utilizzo, in forme diverse: quindi car sharing ma anche noleggio a lungo termine e formule di abbonamento.
Quanto al primo, il brand – già attivo in 24 paesi con oltre 7 mila auto in uso e in arrivo prossimamente a Milano – offre con “Zity” una gamma 100% elettrica e pensata appositamente per un uso condiviso: questo significa che, come spiega Patrick Lecharpy, del Design di Mobilize, i veicoli sono “facili da pulire, da manutenere e da riparare, per minimizzare i costi totali di utilizzo”.
Se per lo sharing, la gamma proposta sarà prossimamente rappresentata dal piccolo Duo (in arrivo nel 2023), riciclabile al 95%, e dalla sua versione cargo chiamata Bento (per la piccola logistica), per i servizi di abbonamento, invece, è Limo il modello, una berlina full electric pensata sia per essere un taxi che per servizi di noleggio con conducente.
Questo perché Renault – spiega Clotilde Delbos, CEO del brand – vede il target di Mobilize non solo nei privati e nelle aziende per flotte di piccole dimensioni, ma anche negli operatori della mobilità quali tassisti, autisti, operatori di ncc, cui proporre abbonamenti comprensivi di assicurazione, manutenzione, ricarica e assistenza, attraverso la divisione dedicata mobilize Driver Solutions. Obiettivo al 2030: flotta di 1 milione di veicoli a noleggio e 200 mila in abbonamento.
“Ci vediamo come una forza basata sul business model del vehicle-as-a-service” ha affermato Delbos, “significa che non venderemo veicoli, ma servizi, il che ci permetterà di generare ricavi e minimizzare il costo di utilizzo per i nostri clienti”.