“Serve un intervento legislativo che stabilisca la retribuzione giusta ed equa come dice l’articolo 36 della nostra Costituzione”. Così Maurizio Landini a ilFattoQuotidiano.it. Il tema è il salario minimo. “Per noi significa non solo far riferimento al salario inteso come minimi contrattuali, ma vuol dire garantire come trattamento economico tutte le voci che un contratto nazionale prevede”. “L’obiettivo per noi – spiega il segretario della Cgil – è arrivare a dare una validità di legge ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, perché in quel modo si stabilisce non solo il salario minimo ma anche i diritti fondamentali: l’orario di lavoro, le ferie, la malattia, l’infortunio e serve una legge sulla rappresentanza che è il modo per eliminare i contratti pirata”.

Ma al termine della legislatura mancano solo dieci mesi, eppure Landini è possibilista. “La strada è percorribile e la discussione non più rinviabile”, per Landini, nonostante la contrarietà di Confindustria e di parte della maggioranza che sostiene il governo Draghi “perché c’è un abbassamento dei salari e dei diritti”, senza dimenticare che deve esserci – osserva il numero uno della Cgil – una lotta contro la precarietà per far tornare i contratti a termine alla loro origine e non la normalità nelle assunzioni”.

Articolo Precedente

Camera, Salvini presenta il libro sul Pnrr con l’autrice: “280 pagine, bisogna essere motivati per leggerlo. Forse con l’aereo in ritardo di 6 ore”

next
Articolo Successivo

Guerra in Ucraina, Draghi riferirà in Senato il 19 maggio. M5s accontentato a metà: chiedeva il suo intervento prima del viaggio in Usa

next