Gli attivisti e le attiviste di Greenpeace, provenienti da 11 Paesi europei tra cui anche l’Italia, hanno bloccato la nave mercantile “Crimson Ace” al porto di Amsterdam, in Olanda. Il bastimento di 225 metri trasportava 60 mila tonnellate di soia brasiliana destinata all’Europa, dove sarà impiegata in gran parte come mangime per gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi e destinati al macello o alla produzione di latticini.

Alla protesta pacifica hanno partecipato anche alcuni leader dei popoli indigeni brasiliani a bordo della barca a vela “Beluga” di Greenpeace, mentre i climber dell’associazione ambientalista hanno bloccato i cancelli di ingresso al porto e alcuni gommoni hanno presidiato l’area.

Sulla spinta della crescente domanda di mangimi per animali, dal 1997 ad oggi la produzione mondiale di soia è più che raddoppiata, fa sapere l’ufficio stampa di Greenpeace. E sebbene circa due terzi dei terreni agricoli europei siano oggi dedicati alla produzione di colture destinate alla mangimistica, queste risultano comunque insufficienti a sfamare il gran numero di animali allevati in Europa, con il risultato che le importazioni di soia sono ormai talmente elevate da rappresentare il principale contributo dell’Unione europea alla deforestazione globale. Per fare spazio a piantagioni e pascoli, infatti, preziosi ecosistemi vengono distrutti e i diritti dei Popoli che li abitano e proteggono da sempre vengono violati. Per esempio, il Pantanal, la zona umida più grande del mondo, ha già perso più del 30 per cento della sua estensione.

Articolo Precedente

La guerra che rincorre i fossili, rallenta le rinnovabili e arricchisce Big Oil

next
Articolo Successivo

Senato, diventa legge il “Salva mare”: approvato il testo che consente ai pescatori di portare a terra i rifiuti raccolti per errore

next