Il suo nome era stato legato alla vicenda #Metoo quando, nel 2017, quattro donne lo accusarono di averle toccate e palpeggiate. Poi, un’altra donna presentò denuncia a suo carico dicendo che lui, da ubriaco, l’aveva baciata e palpeggiata con la forza mentre si scattavano un selfie in un ristorante. Si tratta dello chef Mario Batali, molto noto negli Stati Uniti: al tempo, decise di lasciare la gestione dei suoi ristoranti e di scusarsi ma oggi è arrivata la decisione del tribunale, al termine del processo penale a suo carico tenutosi a Boston. Il giudice lo ha scagionato da ogni accusa, ritenendolo non colpevole di abuso sessuale e percosse: nell’emettere il verdetto, James Stanton della corte municipale ha ritenuto vero che l’accusatrice aveva problemi di credibilità.
Lo chef, 61 anni, ex socio del volto tv Joe Bastianich, si era sempre dichiarato innocente, rinunciando anche al suo diritto a un processo con giuria. Il suo avvocato Antony Fuller aveva portato infatti in tribunale le prove che dimostravano come l’accusatrice del processo in questione avesse un incentivo finanziario a mentire, “perché aveva intentato una causa chiedendo più di 50.000 di dollari danni” allo chef in un’altra causa civile. Batali rischiava fino a 2 anni e mezzo di prigione se condannato. Mario Batali era diventato celebre per lo show The Chew e aveva subito una pesante “damnatio memoriae”: nell’aprile 2020, proprio a causa dello scandalo, si era visto chiudere il suo storico locale Del Posto di Manhattan, poi anche Eataly USA – di cui era azionista – aveva troncato ogni rapporto, facendo rimuovere anche i suoi prodotti dagli scaffali.