Fatti a motore

Motori termici verso lo stop nel 2035? La commissione Ambiente dice sì, dopo la frenata in commissione Trasporti: deciderà la plenaria

Il voto di oggi ribalta quello di fine aprile, quando la Commissione Trasporti espresse parere favorevole a una frenata sulla data proposta dalla Commissione Europea. La palla passa ora al Parlamento, che dovrà valutare eventuali modifiche al testo nella plenaria di giugno

La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha espresso parere favorevole, seppur a stretta maggioranza (46 i voti positivi, 40 i contrari e due le astensioni), alla proposta della Commissione Europea di vietare la vendita di auto e furgoni con motore a carburanti fossili dal 2035: data in cui dunque potrebbero essere bandite auto a benzina, diesel e gpl.

Un voto che esprime una posizione opposta rispetto a quello di fine aprile della Commissione Trasporti dell’Europarlamento, che si era invece aveva rigettato ( 27 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti) la proposta della Commissione, frenando di fatto sulla fissazione di un orizzonte temporale per il bando.

Le misure approvate con il voto di oggi, in particolare, come riporta l’agenzia di stampa Lapresse riguardano “la rimozione del meccanismo di incentivazione per i veicoli a zero e basse emissioni, in quanto non risponde più alla sua funzione originaria; una relazione della Commissione sui progressi verso una mobilità stradale a emissioni zero entro la fine del 2025 e successivamente su base annuale, che includa l’impatto sui consumatori e l’occupazione, il livello di utilizzo delle energie rinnovabili e le informazioni sul mercato dei veicoli di seconda mano”. Come pure la graduale riduzione del tetto agli ecoincentivi, “in linea con gli obiettivi più rigorosi proposti (l’attuale limite di 7 g di CO2/km dovrebbe rimanere fino al 2024, seguito da 5 g dal 2025, 4 g dal 2027 e 2 g fino alla fine del 2034); una relazione della Commissione, entro la fine del 2023, che specifichi in dettaglio la necessità di finanziamenti mirati per garantire una transizione giusta nel settore automobilistico, per mitigare l’occupazione negativa e altri impatti economici; una metodologia comune dell’Ue da parte della Commissione, entro il 2023, per valutare l’intero ciclo di vita delle emissioni di CO2 di automobili e furgoni immessi sul mercato dell’Ue, nonché per i carburanti e l’energia consumati da questi veicoli”.

Il prossimo step del testo appena licenziato dalla Commissione Ambiente sarà quello di passare al vaglio della plenaria del Parlamento Europeo, il mese prossimo. Nel frattempo c’è da registrare la reazione positiva dell’eurodeputata del M5S Laura Ferrara, che giudica il voto di oggi “a dir poco rivoluzionario”, e annuncia in una nota che “Il Movimento 5 Stelle sosterrà nella plenaria di giugno l’ambizione rappresentata da questo provvedimento”. Una posizione condivisa dai deputati M5S Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, che hanno aggiunto: “Oggi il messaggio dell’Europa è stato inequivocabile: l’Italia si adegui immediatamente e smetta di sostenere l’acquisto di vetture alimentate con carburanti fossili”.