Re” per un giorno sul trono – pur ridotto in altezza – della House of Lords, il Principe Carlo ha centrato il segno nella prova tecnica con il rigido protocollo istituzionale all’inaugurazione dell’apertura dei lavori del Parlamento. La regina Elisabetta a 96 anni e con problemi di deambulazione è stata costretta a rinunciare a questa prerogativa reale, per risparmiarsi la sfiancante processione lungo le storiche navate del parlamento di Westminster.

Il tortuoso cammino post-pandemia – A percorrere al suo posto i corridoi del tempio della democrazia inglese, tre uomini che ieri hanno dettato ai britannici le priorità di governo per il prossimo anno, in un momento pericoloso per l’unità interna del Regno nonché per le relazioni Oltremanica. Fianco a fianco, il premier Boris Johnson e il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer si sono incamminati verso la Camera dei Lord scambiandosi sorrisi sornioni e risolini beffardi, l’uno con il party gate e l’altro con il beer gate a pesare sul rispettivo futuro politico. “Hai passato un buon weekend?” la battuta con cui Johnson ha cercato di freddare Starmer, reduce dalla notifica delle indagini avviate dalla polizia di Durham. Ma il weekend è stato campo di battaglia elettorale su cui i Tory hanno perduto oltre 500 seggi e dove i Labour non hanno conquistato le posizioni necessarie a scivolare dritti a Downing Street alla politiche del 2024. Tra loro spunta Charles, rappresentante dell’autorità della monarchia in Parlamento ma con un passato non proprio integerrimo, riferendosi solo ai suoi vari tentativi di influenzare l’agenda politica del governo, in barba alla ferrea ‘imparzialità‘ imposta alla Corona britannica. Occhi abbassati sul foglio, il principe Carlo ha letto impassibile lo scritto di Downing street contenente 38 proposte di legge prioritarie, incluse le disposizioni su Brexit, il controverso protocollo sull’Irlanda del Nord e Ruanda, che stanno dividendo profondamente anche l’opinione pubblica britannica. “La priorità del mio (della Regina) governo è rafforzare l’economia e risollevare le famiglie dal caro vita – inizia Carlo in diretta di fronte alle due Camera riunite e ad una nazione dove 2 milioni di adulti nell’ultimo mese sono stati costretti a saltare i pasti o ridurre le porzioni per via del costo del cibo, e dove le previsioni di crescita dell’inflazione toccano il record del 10%.

Il principe e la Brexit – “Il mio Governo continuerà a cogliere le opportunità della dipartita del Regno Unito dall’Unione europea. Le regole sulle imprese saranno stralciate e riformate, un disegno di legge permetterà di emendare più facilmente le leggi ereditate dall’Unione Europea” – ha letto Carlo, asettico, nell’annunciare il consolidamento dei piani del brexitiere Boris Johnson verso l’apertura dei commerci internazionali e l’implementazione del primi accordi commerciali con Australia e Nuova Zelanda. E sempre in nome della Brexit il governo britannico ha ora la possibilità di “proteggere l’integrità delle sue frontiere per garantire la sicurezza del suo popolo” legge ancora Carlo, anticipando le misure per prevenire i pericolosi traffici illegali nella canale della Manica e combattere le gang criminali che facilitano il traffico di migranti. Il riferimento è al controverso invio dei richiedenti asilo in Ruanda con un biglietto di sola andata, mentre tra gli astanti, il principe William e Camilla, la futura regina, ascoltano contriti.

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