Da tempo, l’accesso alla Casa di Giulietta – nascosta nella palazzina trecentesca collocata al centro di Verona – risulta problematico. L’amministrazione comunale ha ricevuto più di una critica per non aver affrontato la questione delle code che affollano via Cappello e degli assembramenti nel cortile dove un tempo Romeo faceva la corte alla sua amata. L’ingresso a pagamento – progetto del Comune – è la soluzione allo studio.
Le posizioni – Intervistato dal Corriere della Sera, l’assessore alla Cultura del Comune di Verona, Francesca Briani, ha rimandato al mittente le accuse di inadempienza: “Niente di fatto? Non direi proprio!“. “Basta confrontare le foto di qualche anno fa – spiega – con quelle di adesso: un fiume di persone informe, nei periodi topici dell’anno, si accalcava per entrare, così come nel cortile”. Per l’assessore, l’attività comunale è stata efficace: “Tutto è stato ripulito, e ora le presenze sono contingentate e la coda ordinata al centro della via pedonale: è possibile prenotarsi, l’accesso è controllato con telecamere in connessione al sistema di prenotazione, personale del Comune all’ingresso garantisce che il numero massimo di presenze sia centoventi nel cortile e centoventi nella Casa”. Favorevole all’esproprio dell’area è Vincenzo Tinè, soprintendente Archeologia, Paesaggio e Belle Arti di Verona, Vicenza e Rovigo. “È una questione di cui parliamo almeno da due anni con il Comune“, ha precisato in una trasmissione televisiva. “Si tratta di un atto amministrativo che spetta al Comune – ha spiegato – e che riguarderebbe il cortile e una parte della palazzina trecentesca che si trova a sinistra dell’attuale ingresso. Questo permetterebbe al Comune, come è stato fatto in altri casi – il più plateale, ma non certo l’unico, è quello del Colosseo a Roma – di diventare proprietario di tutta l’area che sarebbe a quel punto effettivamente e interamente museo“. Per Tinè, le persone che pagano un servizio “devono averlo per intero, non a metà”. “Si entrerebbe prenotando e pagando un biglietto – conclude – e si eliminerebbero così le resse di persone che entrano solo per farsi un selfie nel cortile”.
I problemi legati a comproprietari – A opporsi all’esproprio sono i soggetti a cui appartiene il cortile e sul quale si esercitano attività commerciali che traggono guadagno dai turisti che accedono liberamente all’area. “L’amministrazione ha cercato con i proprietari tutti i possibili compromessi“, sottolinea il Soprintendente. Tuttavia, “nessuna soluzione è stata accettata dai proprietari, c’era sempre qualcosa che non andava bene a qualcuno”. Durante il suo intervento, il soprintendente se da una parte ha riconosciuto gli interessi privati – che vorrebbero rimanesse pubblico l’accesso alla piazzetta – dall’altra ha posto l’accento anche sui rischi che corrono le persone, stando assiepate sotto il famoso balcone.
La possibile soluzione – La lotta per l’esproprio ha portato allo scontro i proprietari e il Comune: tra i due c’è una causa pendente. “Stante che la Soprintendenza non vuole altri ingressi che quello attuale – osserva Briani – è allo studio del Comune l’ingresso dal cortile come oggi, ma con biglietto, il percorso all’interno della Casa e l’uscita dalla palazzina trecentesca (se diventerà di proprietà pubblica) a cui la Casa è già collegata, con un aumento e una valorizzazione degli spazi espositivi. Ma l’iter per l’esproprio è lungo, ci vorranno anni”. Nel frattempo, da oggi è possibile visitare la Casa di Giulietta, il Museo degli Affreschi e la galleria d’Arte Moderna con un unico biglietto a tariffa agevolata (prezzo intero 8 euro). Una novità per promuovere la scoperta e conoscenza del mito di Romeo e Giulietta, attraverso un percorso che oltre a coinvolgere la Casa di Giulietta e il Museo degli Affreschi con la tomba dell’eroina shakespeariana, si estende alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.