Il veterinario Roberto Silini era accusato di falso per i controlli sull'allevamento cani, destinati alla sperimentazione animale. Gli ex dipendenti Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli, erano accusati di falsa testimonianza. Gli animalisti chiamavano l'azienda "lager di Green Hill": 5 capanni senza spazi all’aperto con dentro rinchiusi - oltre alle cucciolate - 2500 cani adulti
La Corte d’appello di Brescia ha assolto il veterinario della Asl Roberto Silini, nell’ambito del processo Green Hill Bis sull’allevamento “lager” di beagle a Montichiari. Silini era accusato di falso per i controlli sull’allevamento cani – destinati alla sperimentazione animale – chiuso nell’estate del 2012. Assolti anche gli ex dipendenti Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli, che erano accusati di falsa testimonianza.
Il procedimento a carico degli imputati era arrivato in questa fase dopo che la Cassazione, il 4 giugno 2021, aveva annullato la precedente sentenza di condanna della Corte d’appello di Brescia. Il gup di Brescia aveva già assolto gli imputati con formula piena in primo grado. La Marshall, azienda proprietaria dell’allevamento di Montichiari, in una nota si è detta “soddisfatta per questa sentenza arrivata dopo anni di ingiuste e immotivate accuse, come hanno potuto constatare i giudici di Brescia”.
Nel luglio 2012 l’allevamento di beagle Green Hill era stato posto sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato, dopo esser stato per mesi al centro di contestazioni da parte degli animalisti: i manifestanti chiamavano l’azienda “lager di Green Hill”, perché composta da 5 capanni senza spazi all’aperto con dentro rinchiusi – oltre alle varie cucciolate – fino a 2500 cani adulti. I cani, prima di essere “sperimentati”, vivevano la loro breve vita in ambienti chiusi, senza aria naturale e solo con luce artificiale.