Disponibili da luglio, i nuovi modelli riflettono le diversità che bambini e bambine vedono nel mondo che li circonda. Le "Fashionistas" sono una trasposizione nel campo ludico delle istanze culturali e politiche basate sul tema della diversity & inclusion. Un modo, secondo l'azienda, di insegnare ai più piccoli che ogni persona - a prescindere dal suo essere conforme o meno a un canone - meriti di essere rappresentata
Dalla nuova linea “Barbie Fashionistas“, disponibile da luglio, si intuisce che l’azienda statunitense Mattel – produttrice della bambola più famosa al mondo – abbia fatto dell’inclusività un valore imprescindibile. I prodotti di punta questa volta sono Barbie con apparecchi acustici retroauricolari – per rappresentare le persone con disabilità uditive – e Ken con vitiligine – malattia della pelle che si presenta solitamente in età giovanile con la de-pigmentazione di varie parti del corpo. Ma ci sono anche Barbie con una gamba protesica e Ken con capelli morbidi.
La mission – Non è la prima volta che Mattel realizza una simile operazione di marketing. Le “Fashionistas” sono una trasposizione nel campo ludico delle istanze culturali e politiche basate sul tema della diversity & inclusion. Un modo, secondo l’azienda, di insegnare alle bambine e ai bambini che ogni persona – a prescindere dal suo essere conforme o meno a un canone – meriti di essere rappresentata. Già da tempo la linea offre bambole con diverse tonalità della pelle, colori degli occhi, tipi di capelli, forme del corpo e disabilità. Nel 2021, otto delle prime dieci bambole più popolari della linea a livello globale rappresentavano delle diversità.
Le dichiarazioni – “Barbie crede fermamente nel potere della rappresentazione e noi, in qualità di linea di bambole più inclusiva del mercato, ci impegniamo a continuare a introdurre bambole con una varietà di tonalità della pelle, forme del corpo e disabilità capaci di riflettere le diversità che i bambini vedono nel mondo che li circonda”, ha dichiarato Lisa McKnight, Executive Vice President e Global Head of Barbie and Dolls, Mattel. “È importante che i bambini si vedano riflessi nel prodotto – ha aggiunto – e che allo stesso tempo siano incoraggiati a giocare anche con bambole che non gli assomiglino per aiutarli a capire e celebrare l’importanza dell’inclusione”. La dottoressa Jen Richardson – autorità nel campo dell’audiologia educativa con oltre 18 anni di esperienza nella difesa della perdita dell’udito – ha supportato l’azienda nella creazione della Barbie con l’apparecchio acustico. “Ritengo – ha spiegato – che vedersi riflessi in una bambola sia di ispirazione per coloro che sperimentano la perdita dell’udito. Sono oltremodo entusiasta che i miei giovani pazienti vedano e giochino con una bambola che somiglia a loro”.