Il giovane e giovanile marchio spagnolo si sta sempre più ritagliando spazio sia sul mercato italiano che su quello europeo grazie ad una gamma accattivante. Le parole d'ordine? Tecnologia a prova di futuro ma anche divertimento, quello di una community che continua ad allargarsi anche in virtù di partnership e sponsorizzazioni. Come quella della VR46 Academy, la scuola di motorbike fondata da Valentino Rossi
Dalla parte di una generazione che guarda all’innovazione, alla competizione, alla sfida tecnologica e a quella tecnica. Ma anche al divertimento, alla condivisione, quindi al mondo social, virtuale e iperconnesso. Così Cupra, brand iberico della scuderia Vw che, con un piede sulla strada e uno nel Metaverso (grazie alla piattaforma di condivisione “Metahype”), a quattro anni dalla sua nascita continua a evolvere e a definire sempre più la sua fetta di mercato, al pari della sua personalità e della sua community.
I numeri non mentono, e quelli sulle vendite sono un biglietto da visita: nel primo trimestre del 2022, Cupra ne ha registrate per 25.495 unità, avendo già alle spalle la chiusura del 2021 con un +72% di vendite (79.300 unità) sull’anno precedente, per quanto riguarda il mercato europeo.
Un altro numero è il 5, come i nuovi modelli che Cupra ha in programma di lanciare da qui alla fine del decennio. Il primo fra tutti sarà probabilmente Tavascan, il primo EV suv e secondo modello elettrico della gamma, che però non farà la sua comparsa prima del 2024: stando al concept, avrà linee da coupé, un propulsore a batterie per ogni asse per un totale di 225 kW di potenza, e una batteria da 77 kWh che consentirà di percorrere circa 450 km con una ricarica.
Dopo Tavascan, forse l’anno successivo, sarà la volta di UrbanRebel, presentato in anteprima all’ultimo Salone di Monaco: il prototipo – estremo tanto nel design quanto nella tecnica – presentava al pubblico una vettura da corsa aggressiva (il posteriore si sarebbe potuto dire “a tutto spoiler”), lunga non più di 4 metri, che però, allo stesso tempo, sottintendeva un’essenza da citycar. A livello tecnico, c’è invece da segnalare un motore elettrico da 340 cavalli che, con l’overboost, diventano 435.
Una vocazione sportiva e competitiva che il brand – che a Martorell, in Spagna, ha una sua divisione racing – cerca di trasmettere anche attraverso progetti, e partnership: da un lato le due ruote, il motorbike, e dall’altro il calcio e il padel, mondi diversi che Cupra tenta di armonizzare.
In particolare, la sua filiale italiana. Che dopo aver ingaggiato come testimonial l’ex calciatore Claudio Marchisio si è orientata verso le due ruote, facendo di Cupra l’automotive sponsor di VR46 Academy – la scuola di motorbike fondata da Valentino Rossi – e Mooney VR46 Racing Team: una collaborazione che proprio negli scorsi giorni ha visto i piloti Stefano Manzi e Andrea Migno sfidarsi, in una notturna, a bordo di due Cupra Born nel circuito del Motor Ranch di Tavullia.
Ci sono, poi, le due sponsorizzazioni al di fuori dei motori: quella prestigiosa nel calcio con il Barcellona, ma anche quella del campionato del mondo di padel. Un movimento, quello del “racchettone”, che nel nostro Paese sta crescendo molto (nel 2020 c’erano solo 1600 campi mentre due anni dopo siamo oltre i 6000) e che la filiale italiana del marchio spagnolo sostiene con convinzione: ben 70 suoi concessionari, infatti, ne sponsorizzano i centri sportivi.