I dieci Paesi promossi della seconda Semifinale promossi al gran Finale di sabato 14 maggio sono: Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaijan, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia. Clamorosa l'eliminazione di Achille Lauro per San Marino
È stato l’elegante duetto di Laura Pausini e Mika, omaggio alla pace, con “Fragile” di Sting e “People Have The Power” di Patti Smith, la punta di diamante della seconda Semifinale di Eurovision Song Contest. Travolgente Alessandro Cattelan che prima ha aperto lo show con un monologo sulla capacità degli italiani di risolvere sempre le situazioni e una piccola citazione del film “Birdman”, poi si è scatenato con il corpo di ballo sul palco. In un grande evento come Eurovision Cattelan è nel “suo” e la vicinanza di Pausini e Mika gli ha permesso di dosarsi nella giusta maniera. Bravo. Da segnalare l’omaggio di Laura Pausini al Festival di Sanremo con un video confezionato ad hoc dagli autori di Eurovision. Appaiono diversi cantanti da Toto Cutugno a Al Bano e Romina, dagli Elii all’ospite Ghali che cade (per finta) fino ai Maneskin. Perché “Sanremo è Sanremo”. Clamorosa l’eliminazione di Achille Lauro con San Marino dalla gara.
Dunque i dieci Paesi promossi della seconda Semifinale al gran Finale di sabato 14 maggio sono: Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaijan, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia. A questi si aggiungono le dieci già promosse nella prima Semifinale: Svizzera, Armenia, Islanda, Lituania, Portogallo, Norvegia, Grecia, Ucraina, Moldavia e Paesi Bassi. Infine sabato entrano in gara anche le Big Five Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna.
MOMENTI TOP: ACHILLE LAURO SHOW E IL TORMENTONE DELLA ROMANIA
La Finlandia con i The Rasmus in gran forma in “Jezebel” sul palco citano il palloncino e l’impermeabile di “IT”, libro cult di Stephen King. Non è una esibizione horror anzi. Un rock serio. Strepitoso Michael Ben David che con “I.M” e un carisma fuori dal comune cerca di portare a casa un ottimo piazzamento per la sua Israele. La canzone non è eccelsa ma ha una personalità che copre le lacune. Konstrakta per la Serbia lancia un importante messaggio sulla salute mentale degli artisti e non solo con “In Corpore Sano”. Emma Muscat tra pianoforte, coreografie e ballerini ci catapulta con Malta e la sua “I Am What I Am” in una atmosfera da musical. Il Toro meccanico tutto per Achille Lauro che si scatena con il socio Boss Doms (e lo bacia come da tradizione) in “Stripper” (non certo il suo brano migliore) rappresentando San Marino. È Achille show e lo sa fare bene. Andrea della Macedonia del Nord con “Circles” propone, anche lei, una ballad ma con una voce davvero interessante e riconoscibile. Il tormentone estivo di questa edizione ce lo regala WRS della Romania con la conturbante e ballabile “Llámame”. Il belcanto della Polonia ha mandato avanti Ochman con “River”. Convincente. Un po’ di sano soul con il Belgio rappresentato da Jérémie Makiese e “Miss You”. Pop squisitamente Anni 90 con Cornelia Jakobs in “Hold Me Closer” per la Svezia. Repubblica Ceca scatenata con la band We Are Domi e “Lights Off”, ottima chiusura del gruppo dei 18 con l’electro-pop. Sempre gradevole.
MOMENTI FLOP: CIPRO IN QUOTA SEXY E IL CAVALLO PAZZO ISRAELIANO
L’Azerbaijan con Nadir Rustamli in “Fade To Black” propone un melodramma retrò tra acuti vari. Una canzone vecchia da colpo di sonno immediato. Circus Mircus per la Georgia propone “Lock Me In”, una esibizione nonsense tra look e arrangiamento contorto. L’Australia sforna la ballatona gigiona (e noiosetta) per colpire il pubblico da casa e il televoto con Sheldon Riley – con un look ispirato a Miss Ketha – e “Not The Same”. Un po’ Venere e un po’ reginetta pop Cipro porta sul palco Andromache con la dimenticabilissima “Ela, ma in altissima quota “risvegli dei sensi” etero. Un tripudio di cuori trash per l’Irlanda che ha portato sul palco Brooke con “That’s Rich”, un brano che non spicca di certo per originalità. Stefan dell’Estonia con “Hope” sembra uscito da un film western di Sergio Leone poi dal ritornello si scatena con un brano che non rimarrà nella memoria delle canzoni più belle di Eurovision. Il Montenegro con Vladana e la sua “Breathe” non spicca il volo, canzone lenta e ostica all’ascolto. Colpo di sonno. L’israeliano Michael Ben David finisce anche nei nostri flop per l’incursione da “cavallo pazzo” in mezzo ai conduttori nel momento dell’apertura del televoto. In molti hanno notato che il cantante è rimasto avvinghiato a Cattelan per tutto il tempo con tanto di bacio (sulla guancia) stampato per congedarsi. Infine condanna ferma per i cellulari che hanno impallato la regia sulla performance di Emma Muscat.