Il fenomeno Ufo, o Uap, è da qualche tempo protagonista di un graduale processo di “sdoganamento” che sta ponendo fine allo stigma che lo ha caratterizzato per molti decenni. Era già stato annunciato da qualche tempo che il prossimo giugno si terrà al Senato del Brasile un’audizione pubblica sugli Ufo, ed è notizia di ieri che il prossimo martedì 17 maggio si terrà presso la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti un’audizione pubblica sugli avvistamenti aerei inspiegabili.
In Brasile saranno diversi fra i più quotati ricercatori ufologici a illustrare ai senatori e al pubblico le caratteristiche del fenomeno Ufo/Uap e i più recenti sviluppi del settore, mentre negli Stati Uniti saranno due personaggi di alto profilo del Pentagono a rispondere nel corso dell’audizione a una sottocommissione della Commissione della Camera dei Rappresentanti per l’Intelligence: Ronald S. Moultrie, Sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence e la Sicurezza, e Scott W. Bray, Vice Direttore dell’Intelligence Navale.
Così, grazie al lavoro bipartisan che ha visto in prima linea la Senatrice Gillibrand per i democratici e il Senatore Rubio per i repubblicani, siamo giunti in Usa alla prima audizione pubblica dopo 50 anni. Anche se naturalmente non è possibile prevedere cosa verrà detto, il solo fatto che tali eventi si stiano svolgendo in un momento in cui le faglie geopolitiche mondiali sono particolarmente attive, e ne diano ampio risalto giornali o riviste importanti come il New York Times, Huffington Post e Politico, non fa che ulteriormente confermare l’importanza della problematica rappresentata dal fenomeno Ufo/Uap.
E come ha affermato il Rappresentante André Carson, democratico dell’Indiana e presidente della Sottocommissione per il Controterrorismo, Controspionaggio e Controproliferazione della Commissione per l’Intelligence della Casa dei Rappresentanti che terrà l’udienza: “Trattandosi di un’area d’elevato interesse pubblico, qualsiasi indebito fattore di segretezza può costituire un ostacolo alla soluzione del mistero, o potrebbe impedirci di trovare soluzioni a potenziali vulnerabilità”.
In attesa di ulteriori sviluppi ci auguriamo che così come avviene a Washington e a Brasilia anche nel nostro paese – così attivo nel dibattito sul conflitto ucraino – si trovino il tempo e la volontà per portare questo importante fenomeno all’attenzione dei suoi più elevati consessi.