Non sarà giovedì 19 maggio, in occasione dell’informativa di Mario Draghi, ma il M5s chiederà che avvenga il prima possibile. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, fonti dei vertici 5 stelle fanno sapere che il leader Giuseppe Conte non rinuncia alla richiesta di avere un indirizzo politico del Parlamento sul conflitto in Ucraina. Ma per il momento non andrà al muro contro muro perché sia già la prossima settimana. Intanto oggi Enrico Letta ha delineato un orizzonte di legislatura che vada fino allo scadere naturale dell’anno prossimo e l’ex premier M5s si è associato. Un segnale che le sue uscite non sono mirate all’uscita dalla maggioranza, ma rientrano nel tentativo di differenziarsi il più possibile dagli alleati. A minacciare la stabilità dell’esecutivo oggi ci si è messo invece Matteo Salvini che, a margine della sua convention a Roma, ha detto che è “contrario” all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato e ha scatenato le accuse dei dem. Poi si è rimangiato, in parte, la dichiarazione.
In serata è stato il Movimento 5 stelle a diffondere alcune indiscrezione sulle prossime mosse. “Alla prima occasione possibile nel calendario parlamentare”, hanno fatto sapere fonti interne e vicine ai vertici, “il M5s chiederà un voto che possa definire una chiara strategia dell’Italia non solo per quel che riguarda l’invio delle armi all’Ucraina ma anche per quel che riguarda la posizione da portare nei consessi internazionali, sulla guerra e sugli sforzi diplomatici per arrivare a un negoziato”. Il come e quando ancora non è stato chiarito e fonti M5s hanno fatto sapere che stanno vagliando quale strumento dovrà essere utilizzato. Il regolamento parlamentare infatti, non prevede votazioni in occasione dell’informativa del premier Mario Draghi, giovedì alla Camera e al Senato. Il Movimento, che il 3 maggio aveva chiesto lo svolgimento “con urgenza” di comunicazioni del presidente del Consiglio, ha fatto sapere che ha comunque “accolto con favore la trasformazione del “premier-time” di giovedì” in informativa sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, “procedura che quantomeno consente un dibattito in Aula e la possibilità di comprendere i vari posizionamenti delle forze politiche”.
Con voto o senza, la prossima settimana sarà comunque decisiva. Mercoledì Mario Draghi aprirà le porte di Palazzo Chigi alla prima ministra della Finlandia, Sanna Marin, sapendo che la Lega non è poi così convinta dei nuovi ingressi nella Nato. Malgrado i dubbi leghisti, la posizione ufficiale del governo resta quella del ministro competente per materia, il titolare degli Esteri Luigi di Maio: “L’Italia sostiene con forza l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato”. Giovedì poi ci sarà appunto l’informativa, con l’incognita del comportamento M5s che ha ribadito l’intenzione di arrivare a un voto sul conflitto. Se ci sarà, il Pd “non si sottrarrà” al voto, ha detto Letta, che è poi tornato a lanciare “un appello a tutti affinché l’unità delle forze politiche italiane continui“. Il pensiero è rivolto prima di tutto al M5s, alleati di governo e compagni di viaggio nella coalizione progressista. Che sono stati avvertiti: “Questo è l’ultimo governo della legislatura – è la posizione di Letta – dovesse cadere, si andrebbe al voto”. Non solo cinque stelle, però. Al Nazareno si mettono in fila tutti i distinguo, da quelli Iv sulla giustizia a quelli della Lega sui balneari, con le tensioni sul catasto anche di Fi. “Io voglio unire – ha detto Salvini . Oggi non ci si divide, chi divide fa il male del Paese, lo dico ai politici e ai giornalisti”. Intanto, nel giro di due giorni, la maggioranza dovrà fare i conti con un paio dei temi che più la divide.
Politica
Guerra Ucraina-Russia, il M5s chiederà “appena possibile” un voto del Parlamento su invio delle armi e strategia del governo
I 5 stelle hanno fatto sapere, tramite fonti vicine ai vertici, di aver apprezzato la trasformazione dell'intervento di Draghi del 19 maggio in un'informativa con dibattito. Ma ribadiscono che chiederanno al Parlamento di esprimere un indirizzo politico, anche se ancora non sono chiare le modalità
Non sarà giovedì 19 maggio, in occasione dell’informativa di Mario Draghi, ma il M5s chiederà che avvenga il prima possibile. Dopo le tensioni dei giorni scorsi, fonti dei vertici 5 stelle fanno sapere che il leader Giuseppe Conte non rinuncia alla richiesta di avere un indirizzo politico del Parlamento sul conflitto in Ucraina. Ma per il momento non andrà al muro contro muro perché sia già la prossima settimana. Intanto oggi Enrico Letta ha delineato un orizzonte di legislatura che vada fino allo scadere naturale dell’anno prossimo e l’ex premier M5s si è associato. Un segnale che le sue uscite non sono mirate all’uscita dalla maggioranza, ma rientrano nel tentativo di differenziarsi il più possibile dagli alleati. A minacciare la stabilità dell’esecutivo oggi ci si è messo invece Matteo Salvini che, a margine della sua convention a Roma, ha detto che è “contrario” all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato e ha scatenato le accuse dei dem. Poi si è rimangiato, in parte, la dichiarazione.
In serata è stato il Movimento 5 stelle a diffondere alcune indiscrezione sulle prossime mosse. “Alla prima occasione possibile nel calendario parlamentare”, hanno fatto sapere fonti interne e vicine ai vertici, “il M5s chiederà un voto che possa definire una chiara strategia dell’Italia non solo per quel che riguarda l’invio delle armi all’Ucraina ma anche per quel che riguarda la posizione da portare nei consessi internazionali, sulla guerra e sugli sforzi diplomatici per arrivare a un negoziato”. Il come e quando ancora non è stato chiarito e fonti M5s hanno fatto sapere che stanno vagliando quale strumento dovrà essere utilizzato. Il regolamento parlamentare infatti, non prevede votazioni in occasione dell’informativa del premier Mario Draghi, giovedì alla Camera e al Senato. Il Movimento, che il 3 maggio aveva chiesto lo svolgimento “con urgenza” di comunicazioni del presidente del Consiglio, ha fatto sapere che ha comunque “accolto con favore la trasformazione del “premier-time” di giovedì” in informativa sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, “procedura che quantomeno consente un dibattito in Aula e la possibilità di comprendere i vari posizionamenti delle forze politiche”.
Con voto o senza, la prossima settimana sarà comunque decisiva. Mercoledì Mario Draghi aprirà le porte di Palazzo Chigi alla prima ministra della Finlandia, Sanna Marin, sapendo che la Lega non è poi così convinta dei nuovi ingressi nella Nato. Malgrado i dubbi leghisti, la posizione ufficiale del governo resta quella del ministro competente per materia, il titolare degli Esteri Luigi di Maio: “L’Italia sostiene con forza l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato”. Giovedì poi ci sarà appunto l’informativa, con l’incognita del comportamento M5s che ha ribadito l’intenzione di arrivare a un voto sul conflitto. Se ci sarà, il Pd “non si sottrarrà” al voto, ha detto Letta, che è poi tornato a lanciare “un appello a tutti affinché l’unità delle forze politiche italiane continui“. Il pensiero è rivolto prima di tutto al M5s, alleati di governo e compagni di viaggio nella coalizione progressista. Che sono stati avvertiti: “Questo è l’ultimo governo della legislatura – è la posizione di Letta – dovesse cadere, si andrebbe al voto”. Non solo cinque stelle, però. Al Nazareno si mettono in fila tutti i distinguo, da quelli Iv sulla giustizia a quelli della Lega sui balneari, con le tensioni sul catasto anche di Fi. “Io voglio unire – ha detto Salvini . Oggi non ci si divide, chi divide fa il male del Paese, lo dico ai politici e ai giornalisti”. Intanto, nel giro di due giorni, la maggioranza dovrà fare i conti con un paio dei temi che più la divide.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.