Tra le varie reazioni contrarie spicca quella della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha commentato con sarcasmo l’esibizione della Kalush Orchestra: “Senza la vittoria dell’Ucraina all’Eurovision il quadro di quanto è accaduto con questo Paese non sarebbe stato completo. Cali il sipario". E tra le voci sentite dai giornali, in molti sostengono che aver portato la politica sul palco sia una violazione del regolamento
La vittoria dell’Ucraina all’Eurovision 2022? “Un teatrino”. L’appello del leader della Kalush Orchestra per Azovstal? “Una vile provocazione”. L’Eurovision Song Contest? “Un concorso politico, non una gara musicale”. Secondo quanto si legge sui media russi, Mosca non sembra aver apprezzato la vittoria all’Eurovision del gruppo ucraino Kalush Orchestra. Gazeta.ru, ad esempio, ha pubblicato nelle scorse ore diversi articoli con commenti di alcuni personaggi di spicco in Russia contrari alla vittoria della band e all’Eurovision in generale. Il quotidiano online riporta le dichiarazioni della cantante russa Youddiph, che aveva preso parte all’Eurovision nel 1994, secondo cui “il brano vincitore non è un capolavoro, ha influito la politica”. Parere condiviso anche dal produttore musicale russo Iosif Prigozhin che ha definito la vittoria dell’Ucraina “un teatrino”. E ha spiegato che secondo lui: “Il concorso già da tempo ha un carattere meramente politico. Solo per questo ha vinto il gruppo ucraino e non per l’esibizione”.
Ma tra le varie reazioni contrarie spicca quella della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha commentato con sarcasmo l’esibizione della Kalush Orchestra: “Senza la vittoria dell’Ucraina all’Eurovision il quadro di quanto è accaduto con questo Paese non sarebbe stato completo. Costumi nazionali e strumenti musicali nazionali, due Babe Jaghe (la strega tipica delle fiabe nei paesi dell’Est, ndr) sulle corde, la break dance e urla su Azovstal. Tutto questo con l’Europa che applaude in piedi. Cali il sipario”. Anche Yelena Drapeko, ex attrice che oggi siede nella Duma, considera quella ucraina una vittoria politica. “Per me l’Eurovision ha smesso da tempo di essere un concorso canoro, è tutto un’azione politica in cui l’esibizione degli artisti non è rilevante per la vittoria”, ha dichiarato a Gazeta.ru.
Diversi media guardano già al 2023 chiedendosi cosa potrebbe succedere se l’Ucraina non fosse in grado di ospitare l’Eurovision Song Contest a causa “dell’operazione speciale”, per dirla sempre con i termini russi. Gazeta.ru e Ria Novosty scrivono della possibilità che il concorso si svolga nel Regno Unito, in quanto secondo classificato. Per Ria Novosty, in particolare, è la stessa Gran Bretagna a “sperare” di poter ospitare l’Eurovision 2023. L’agenzia di stampa infatti titola: “In Gran Bretagna sperano che l’Ucraina non riesca ad ospitare l’Eurovision del 2023”, citando un lungo articolo del Guardian in cui in fondo si parla della possibilità che l’anno prossimo il concorso venga trasmesso dall’inglese Bbc, considerata “la situazione in Ucraina e il secondo posto assegnato alla Gran Bretagna”.
Ria Novosty, poi, ha pubblicato anche un altro articolo dal titolo: “Gli inglesi sono contrari alla vittoria dell’Ucraina all’Eurovision: ‘Date un Oscar a Zelensky’”. La fonte sono alcuni commenti pescati sui social all’articolo del Daily Mail che parla dell’Eurovision. Nel pezzo di Ria Novosty vengono citate le parole di alcuni utenti: “L’Eurovision è una farsa politica, lo capisce anche un cieco”, “Già da tempo stanno lucidando l’Oscar per Zelensky”.
Anche Lenta.ru guarda al 2023 e ipotizza un Eurovision targato Spagna. Il quotidiano online elabora questa eventualità sulla base delle parole della direttrice della tv spagnola Rtve che si è detta pronta ad “accogliere il prossimo Eurovision se fosse necessario”.
Oltre alla vittoria ucraina, sui giornali russi ha suscitato clamore l’appello del leader della Kalush Orchestra per il suo Paese d’origine. Secondo diversi media l’Ucraina meritava l’espulsione dal concorso. “Al posto della squalifica all’Ucraina hanno ceduto la vittoria“, riporta il canale 78. Il quotidiano russo Izvestija scrive: “L’Ucraina ha messo in atto una provocazione e ha violato le regole dell’Eurovision”. E spiega: “I partecipanti del concorso canoro hanno usato il palco per promuovere slogan politici. Il frontman della Kalush Orchestra alla fine dell’esibizione si è rivolto agli spettatori con l’appello di aiutare i nazionalisti bloccati ad Azovstal”. Izvestija riporta poi altri esempi di solidarietà all’Ucraina mostrati da artisti di altri Paesi, come il cantante tedesco Malik Harris che alla fine della sua esibizione ha girato la chitarra, su cui era disegnata la bandiera ucraina con la parola pace. “Si tratta di comportamenti contrari al regolamento in quanto sul palco sono vietati i messaggi politici”, scrive Izvestija.
Non ci è andata leggera Komsomolskaya Pravda che ha accusato gli ucraini di “vile provocazione”. Il quotidiano russo ha scritto: “Scandalo all’Eurovision. L’Ucraina viola le regole principali. Il cantante del gruppo ucraino ha messo in atto una vile provocazione: ha iniziato a urlare dal palco slogan politici”.